Per coloro che capitano su queste pagine, quelle poche volte che trovo poi effettiva corrispondenza tra lo scrivervi e pubblicarle, il fatto che anche questo post nasce dopo l'aver visto un telefilm non è poi una novità. Non è Glee stavolta, ma Revenge.
Aiden ed Emily. Io e nessuno. Certe volte mi domando se troverò mai davvero la mia better half e son certo che è forse la domanda più banale del mondo. Ma mi rendo conto che ci vogliono forse percorsi in comune, dei mondi di riferimento in parte condivisi per potersi vivere a vicenda veramente. Ma il mio mondo cosa è? cosa è stato? Ci son porte chiuse, finestre rotte. Pianti al buio e Natali passati da solo. Ci manca così tanto, c'è così tanto che non è mai accaduto, che mi domando chi possa veramente comprendere il vuoto e la disperazione che porto dentro inconsolabile. Mi rendo conto di essere una di quelle persone che non si possono capire, non tanto per colpa degli altri ma perché circostanze e sfortunati eventi le hanno portate a diventare un picasso emotivo, un quadro surrealista di dolori e brutte esperienze. Per questo motivo soffro della paura dell'abbandono e allo stesso motivo non riesco ad aprirmi con le persone che mi sono accanto. Per questo motivo non ascolto quello che sento, non so nemmeno dire cosa provo in riferimento a certi momenti, come se fossi sordo al linguaggio del mio stesso stato d'animo ma poi risulto quasi come un'antenna emozionale per quello che accade nelle vite degli altri e per i loro sentimenti.
Come al solito vorrei scrivere così tante cose che poi mi sento stupido e lascio stare. Lascio stare. Anche qui, prendo e mi chiudo. Non ho ancora il coraggio di sollevare il Velo di Maya su di me, non ho il coraggio di dire a qualcuno "Entra e sconvolgimi la vita". Ma ci lavoro. Da un anno ci lavoro e adesso so di occupare un posto nel mondo. Di non essere solo libri e doveri, ma di essere... vivo.
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Blue, once and again.
mercoledì 11 dicembre 2013 by Solodallamente
Per coloro che capitano su queste pagine, quelle poche volte che trovo poi effettiva corrispondenza tra lo scrivervi e pubblicarle, il fatto che anche questo post nasce dopo l'aver visto un telefilm non è poi una novità. Non è Glee stavolta, ma Revenge.
Aiden ed Emily. Io e nessuno. Certe volte mi domando se troverò mai davvero la mia better half e son certo che è forse la domanda più banale del mondo. Ma mi rendo conto che ci vogliono forse percorsi in comune, dei mondi di riferimento in parte condivisi per potersi vivere a vicenda veramente. Ma il mio mondo cosa è? cosa è stato? Ci son porte chiuse, finestre rotte. Pianti al buio e Natali passati da solo. Ci manca così tanto, c'è così tanto che non è mai accaduto, che mi domando chi possa veramente comprendere il vuoto e la disperazione che porto dentro inconsolabile. Mi rendo conto di essere una di quelle persone che non si possono capire, non tanto per colpa degli altri ma perché circostanze e sfortunati eventi le hanno portate a diventare un picasso emotivo, un quadro surrealista di dolori e brutte esperienze. Per questo motivo soffro della paura dell'abbandono e allo stesso motivo non riesco ad aprirmi con le persone che mi sono accanto. Per questo motivo non ascolto quello che sento, non so nemmeno dire cosa provo in riferimento a certi momenti, come se fossi sordo al linguaggio del mio stesso stato d'animo ma poi risulto quasi come un'antenna emozionale per quello che accade nelle vite degli altri e per i loro sentimenti.
Come al solito vorrei scrivere così tante cose che poi mi sento stupido e lascio stare. Lascio stare. Anche qui, prendo e mi chiudo. Non ho ancora il coraggio di sollevare il Velo di Maya su di me, non ho il coraggio di dire a qualcuno "Entra e sconvolgimi la vita". Ma ci lavoro. Da un anno ci lavoro e adesso so di occupare un posto nel mondo. Di non essere solo libri e doveri, ma di essere... vivo.
Aiden ed Emily. Io e nessuno. Certe volte mi domando se troverò mai davvero la mia better half e son certo che è forse la domanda più banale del mondo. Ma mi rendo conto che ci vogliono forse percorsi in comune, dei mondi di riferimento in parte condivisi per potersi vivere a vicenda veramente. Ma il mio mondo cosa è? cosa è stato? Ci son porte chiuse, finestre rotte. Pianti al buio e Natali passati da solo. Ci manca così tanto, c'è così tanto che non è mai accaduto, che mi domando chi possa veramente comprendere il vuoto e la disperazione che porto dentro inconsolabile. Mi rendo conto di essere una di quelle persone che non si possono capire, non tanto per colpa degli altri ma perché circostanze e sfortunati eventi le hanno portate a diventare un picasso emotivo, un quadro surrealista di dolori e brutte esperienze. Per questo motivo soffro della paura dell'abbandono e allo stesso motivo non riesco ad aprirmi con le persone che mi sono accanto. Per questo motivo non ascolto quello che sento, non so nemmeno dire cosa provo in riferimento a certi momenti, come se fossi sordo al linguaggio del mio stesso stato d'animo ma poi risulto quasi come un'antenna emozionale per quello che accade nelle vite degli altri e per i loro sentimenti.
Come al solito vorrei scrivere così tante cose che poi mi sento stupido e lascio stare. Lascio stare. Anche qui, prendo e mi chiudo. Non ho ancora il coraggio di sollevare il Velo di Maya su di me, non ho il coraggio di dire a qualcuno "Entra e sconvolgimi la vita". Ma ci lavoro. Da un anno ci lavoro e adesso so di occupare un posto nel mondo. Di non essere solo libri e doveri, ma di essere... vivo.
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