Come tutta la settimana, il mio proposito di prendermi una settimana di relax, ovviamente è naufragata totalmente. Avevo deciso di non fare niente, almeno a livello intellettuale e rimandare tutto alla settimana prossima - ovvero a partire da domani. Eppure se non ho fatto niente di intellettualmente impegnativo, ho passato tutta la settimana a mettere a posto. Negli armadi, nella librearia, nel pc, sui mobili, nei cassetti. Ho dato libero sfogo al mio spirito apollineo, si potrebbe dire. Chissà, era la volontà di somatizzare in maniera più veloce il passaggio Liceo>Università. Tant'è che quando ho tolto di mezzo i libri, dopo cinque anni in cui me li son tenuti davanti agli occhi è stato veramente strano. Mettere tutti i libri di storia, filosofia e italiano di seguito, che ho conservato come enciclopedia diciamo, mi ha lasciato un attimo perplesso. Ma forunatamente il tempo tiranno non mi ha dato il tempo di rimanere perplesso e sconvolto più del necessario. Ora poi ho una voglia di liberare l'armadio dai libri di matematica e fisica, accumulati e chiudere definitivamente con il Liceo. Domani, sarà in effetti l'ultimo atto di tutto. Escono infatti i voti della maturità. Già da ora sono deluso, come ho detto e amareggiato. Non avrò il cento, nè un voto decente. Ribadisco la mia convinzione di avere novanta circa. Non mi interessano i soliti " tanto tu sai come vai" o " ma non serve a niente, non lo guarda nessuno" o " è una botta di culo l'esame" o " lo sai che te lo meritavi"; cioè mi fa piacere che si mostri sensibilità in questo senso, ma ovviamente non mi riesce a distogleire da un obiettivo perseguito per tre anni circa. La commissione è stata quello che è stata lo so, ma che non mi cambia niente.
E quindi son pronto a domani, a stare scazzato.
Per il resto, è un periodi strano... diciamo di rimescolamento. Sottosopra, soprasotto. Sono sempre immerso in questo dover-essere, che mi indirizza, che mi dà le direzioni del mio agire. Eppure son così stanco, così volenteroso di pace e sicurezza. DI non dover avere sempre questa sensazione di non fare abbstanza, di incertezza, di bilico. E già ora infatti mi faccio i miei soliti tremila problemi, combatto con i miei impulsi e vivo nella necessità di dover seguire ciò che è giusto io faccia. Corro, vado , faccio , dico e mi maledico per ogni minuto sprecato. Ma non mi pesa tanto questo, alla fine. Mi pesa il fatto di dover cammianre, anzi correre, da solo in questa direzione. Non trovo nessuno al mio fianco. Certo, sarei ora ipocrita a dire "sono solo"... diciamo che più di prima, mi sento con qualcuno vicino. Eppure c'è sempre questo muro di vetro, che non riescono ad abbattere, o forse son io stesso, che non riesco a far cadere. Eppure è strano, ci si era quasi riusciti.. ed ora. Non lo so, non posso pensare anche a questo. Se dovesse arrivare il momento, sarà. Come posso controllare anche questo?
Fortunatamente, questa estate del cazzo, sta già a buon punto per morire. Faccio gli ultimi scongiuri per far sì che finisca indolore, seguendo un trend straordinariamente inaspettato e positivo di questa prima metà. Dove magari non mi sono divertito affatto, ma almeno sono stato relativamente tranquillo.
Non so vorrei scrivere altro, ma mi sento frenato. Quindi chiudiamo questo scazzo qua. Buonadomenica a chi ha letto e a chi non leggerà mai.
"... il mondo va veloce / e tu stai indietro "
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