L'altra mattina mi tornarono alla mente, ricordi di molti anni fa. Ricordi in cui io, mi svegliavo presto la domenica mattina, mi alzavo e silenziosamente sgusciavo in cucina a mangiare biscotti con la nutella, guardando i film su Sky fino a che non arrivava l'ora di andare in chiesa. Mi lavavo, mi vestivo ed andavo. Le mie Domeniche, erano così, incredibile ma vero; mi spiace solo, che leggendo questo ricordo, non coglierete il motivo per cui riporto qui questo frammento mnemonico.
Non mi ricordo dove, lessi un frase carina: "io sono come Dio, non credo alle coincidenze". Ed è vero, non ci credo. Per esempio il mio elemento è l'acqua; oramai bene o male, lo sanno un pò tutti. Eppure solo io so, quanto questa sia la mia vera natura. Io sono acqua e non sono fiume, perchè sono semplicemente il flusso di acqua e mi manca l'alveo in realtà. Sono un fiume senza letto. Scorro impetuoso, con la forza di torrente, o spesso, con la placidità di un ruscello montano, ma non ho dove poggiare le mie molecole di acqua. La mia forza, il mio tormento interiore, vaga sulla sua strada, cercando senza meta, un alveo libero per le mia portata. Eppure non lo trovo. C'è chi vuole immettersi in questo alveo, chi porta i suoi moreni nel mio flusso, creando scompiglio, aumentando l'entropia. Ed io, sebbene tutto, sebbene sia sempre una creatura del Mutevole, voglio l'ordine, voglio il controllo, voglio l'apollineo sopra ogni cosa. E in questo periodo della mia vita, la stanchezza per la strada fatta senza alveo, la sento. Sento che queste correnti vogliono solo inondare, dimenticarsi della parte pacata, della parte comprensiva e travolgere tutto una volta per tutte. Ma, se dovessero farlo, dovrebbero prima fare fuori la mia coscenza, maledetta. A dire il vero, avevo rifletutto su questo post da un pò e nella mia mente era più bello, meno così. Ma non so, ora è uscito in questa maniera. Sarà l'ora, sarà il sonno, sarà la voglia di dimenticarmi di questo mondo, sarà la mia voglia di far capire. La mia voglia di comunicare. Ma come ho detto qualche notte fa, "tu potrai essere acqua, ma io oramai son ghiaccio" ed è troppo vero. Continuo con questa dicotomia, mi viviseziono da solo.
Ok, chiudo qui.
Voglio solo l'aria giusta.
E posto anche una poesia, trovata stamattina sul City.
"Poi, quando la primalba aeva richiarato la camera,
s'er rialzata sul gomito per guardare Giovanni che dormiva: nel tenue chiarore
il viso bruno di lui si distingueva appena, ed ella
lo contemplava con in paesaggio amato nell'infanzia dal qial dovesse staccarsi per sempre."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
# ______ waterproof.
venerdì 30 ottobre 2009 by Solodallamente
L'altra mattina mi tornarono alla mente, ricordi di molti anni fa. Ricordi in cui io, mi svegliavo presto la domenica mattina, mi alzavo e silenziosamente sgusciavo in cucina a mangiare biscotti con la nutella, guardando i film su Sky fino a che non arrivava l'ora di andare in chiesa. Mi lavavo, mi vestivo ed andavo. Le mie Domeniche, erano così, incredibile ma vero; mi spiace solo, che leggendo questo ricordo, non coglierete il motivo per cui riporto qui questo frammento mnemonico.
Non mi ricordo dove, lessi un frase carina: "io sono come Dio, non credo alle coincidenze". Ed è vero, non ci credo. Per esempio il mio elemento è l'acqua; oramai bene o male, lo sanno un pò tutti. Eppure solo io so, quanto questa sia la mia vera natura. Io sono acqua e non sono fiume, perchè sono semplicemente il flusso di acqua e mi manca l'alveo in realtà. Sono un fiume senza letto. Scorro impetuoso, con la forza di torrente, o spesso, con la placidità di un ruscello montano, ma non ho dove poggiare le mie molecole di acqua. La mia forza, il mio tormento interiore, vaga sulla sua strada, cercando senza meta, un alveo libero per le mia portata. Eppure non lo trovo. C'è chi vuole immettersi in questo alveo, chi porta i suoi moreni nel mio flusso, creando scompiglio, aumentando l'entropia. Ed io, sebbene tutto, sebbene sia sempre una creatura del Mutevole, voglio l'ordine, voglio il controllo, voglio l'apollineo sopra ogni cosa. E in questo periodo della mia vita, la stanchezza per la strada fatta senza alveo, la sento. Sento che queste correnti vogliono solo inondare, dimenticarsi della parte pacata, della parte comprensiva e travolgere tutto una volta per tutte. Ma, se dovessero farlo, dovrebbero prima fare fuori la mia coscenza, maledetta. A dire il vero, avevo rifletutto su questo post da un pò e nella mia mente era più bello, meno così. Ma non so, ora è uscito in questa maniera. Sarà l'ora, sarà il sonno, sarà la voglia di dimenticarmi di questo mondo, sarà la mia voglia di far capire. La mia voglia di comunicare. Ma come ho detto qualche notte fa, "tu potrai essere acqua, ma io oramai son ghiaccio" ed è troppo vero. Continuo con questa dicotomia, mi viviseziono da solo.
Ok, chiudo qui.
Voglio solo l'aria giusta.
E posto anche una poesia, trovata stamattina sul City.
"Poi, quando la primalba aeva richiarato la camera,
s'er rialzata sul gomito per guardare Giovanni che dormiva: nel tenue chiarore
il viso bruno di lui si distingueva appena, ed ella
lo contemplava con in paesaggio amato nell'infanzia dal qial dovesse staccarsi per sempre."
Non mi ricordo dove, lessi un frase carina: "io sono come Dio, non credo alle coincidenze". Ed è vero, non ci credo. Per esempio il mio elemento è l'acqua; oramai bene o male, lo sanno un pò tutti. Eppure solo io so, quanto questa sia la mia vera natura. Io sono acqua e non sono fiume, perchè sono semplicemente il flusso di acqua e mi manca l'alveo in realtà. Sono un fiume senza letto. Scorro impetuoso, con la forza di torrente, o spesso, con la placidità di un ruscello montano, ma non ho dove poggiare le mie molecole di acqua. La mia forza, il mio tormento interiore, vaga sulla sua strada, cercando senza meta, un alveo libero per le mia portata. Eppure non lo trovo. C'è chi vuole immettersi in questo alveo, chi porta i suoi moreni nel mio flusso, creando scompiglio, aumentando l'entropia. Ed io, sebbene tutto, sebbene sia sempre una creatura del Mutevole, voglio l'ordine, voglio il controllo, voglio l'apollineo sopra ogni cosa. E in questo periodo della mia vita, la stanchezza per la strada fatta senza alveo, la sento. Sento che queste correnti vogliono solo inondare, dimenticarsi della parte pacata, della parte comprensiva e travolgere tutto una volta per tutte. Ma, se dovessero farlo, dovrebbero prima fare fuori la mia coscenza, maledetta. A dire il vero, avevo rifletutto su questo post da un pò e nella mia mente era più bello, meno così. Ma non so, ora è uscito in questa maniera. Sarà l'ora, sarà il sonno, sarà la voglia di dimenticarmi di questo mondo, sarà la mia voglia di far capire. La mia voglia di comunicare. Ma come ho detto qualche notte fa, "tu potrai essere acqua, ma io oramai son ghiaccio" ed è troppo vero. Continuo con questa dicotomia, mi viviseziono da solo.
Ok, chiudo qui.
Voglio solo l'aria giusta.
E posto anche una poesia, trovata stamattina sul City.
"Poi, quando la primalba aeva richiarato la camera,
s'er rialzata sul gomito per guardare Giovanni che dormiva: nel tenue chiarore
il viso bruno di lui si distingueva appena, ed ella
lo contemplava con in paesaggio amato nell'infanzia dal qial dovesse staccarsi per sempre."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 volte dentro te.:
Con l'acqua si fa anche il bidet.
Posta un commento