Tell me your own politik.
- giovedì 25 novembre 2010
Questa sera ho davvero pianto tanto.
E' strano come tante maschere, tanti teatrini e sipari calino all'improvviso, per motivi così banali che spesso ho il terrore niente sia così stabile nella mia vita, nemmeno ciò che ho costruito attorno a me, "those walls i built", per intenderci. Non ci vuole niente a triarli giù.
E' solo un video. Uno sneakpeak della prossima settimana di Glee. La prima volta l'ho visto tranquillo, mentre facevo altro. Poi l'ho riguardato. E c'era tutto. C'erano Blaine e Kurt. E c'era Finn, felice per Kurt. C'erano Mike e Tina, Artie e Brittany che sorridevano. E poi c'era Rachel, che rimproverava Kurt dal pubblico mimandogli di sorridere "smile!". Non mancava niente. Se ora ci ripenso, mi viene nuovamente da piangere. E' così strano, cambierei la mia vita per vivere quel minuto e trenta del video. E poi la canzone. Non l'ho mai disperzzata, ma non mi aveva mai colpito. Ma come sempre in Glee la recitazione, fa di tutto per non essere casuale e segue le lyrics in maniere spesso strane. O magari sono tutte cose che mi flasho io in testa.
E cos'è che non va? Cos'è che mi ha fatto piangere così tanto? Essere me stesso. Non lo sono. Ci ho pensato e sopratutto ora, posso dire che ho sempre da essere qualcun altro, per le persone che mi circondano. Perchè? Me lo domando. Preferirei mille anni di solitudine al dover fingere qualcos'altro domattina. Preferirei avere il buio ed il silenzio tutta la vita. Non dovrei sapere che con lei non posso essere tenero perché lo rifiuta, quell'altro ha bisogno sempre di capire che sono figo per potermi parlare, con lui devo stare attento perché potrebbe fraintendere, altri finirebbero per capire altro e non mi va. Devo sempre, sempre, sempre essere qualcun altro. Ma io voglio essere me stesso. Voglio che ci sia quel dannato essere in questo mondo, che sappia capirmi. Sarò patetico, probabile.
Ma l'unica cosa che aspetto è trovare qualcuno con cui non dover assumere atteggiamenti finti, modificarmi, essere altro da me. Non è una dichiarazione di estremismo. Credo che quando incontro quella persona, ti rendi conto che essere te stesso con lei è tutto ciò che alla fine davvero vuoi. Non c'è niente che ti ferma, capisci che ti potrà capire, che ti vorrà così, che sarà così con te.
Poi mi sono fatto una doccia. Piangevo anche sotto la doccia ma ho smesso, mentre mi asciugavo. Ed è arrivato poi il momento di vedere la nuova puntata di Glee. Non lo so, forse ero già provato, ma ho pianto così tanto. Davvero, ho avuto proprio una crisi forte che non smetteva. E faceva male, ma era quel male piacevole. Come se la ferita si rimarginasse in segutio a quel dolore. Un'illusione sicuramente, ma che mi ha fatto vomitare tante lacrime almeno. Non ho dovuto fingere sorrisi, atteggiamenti, gusti o chi sa che altro. Ero lì, a piangere mentre vedevo Glee. E pensavo che la mia vita non è stata mai bella quanto un episodio di Glee. E sebbene ci siano tante parti che mi hanno fatto ridere, questa puntata è stata proprio all'insegna della commozione.
Due punti sono stati stupendi.
Il primo è la dichiarazione di Sam a Quinn.
"Ti voglio sposare... un giorno. Fino a quel giorno, prendi quest'anello di compromesso".
"Cos'hai, sei anni?"
"Se accetti, quest'anello sarà il simbolo della mia promessa di esserti sincero, di non farti mai pressione per avere qualcosa di più dei baci, di dirti quando hai cibo tra i denti o muco negli occhi, di venire a casa tua quando hai bisogno di spostare qualcosa di molto pesante. Ti prometto ti renderò orgogliosa quando puenrai il dito e dirai - Quello è il mio ragazzo -. [...]"
Poi c'è stato il matrimonio tra Burt e Carol.
Lì ho davvero sentito un male cane dentro. Anche a ricopiare il dialogo non avrebbe senso.
Ma ho pianto davvero troppo, troppo, troppo. Avevo così tanta voglia di essere là. Di essere a Lima, di vivere quel momento. Ed è rispuntato il concetto dell'essere se stessi sapete? Già. Finn ha cantato per Kurt "Just the way you're".
E ora, mentre sento il gusto agrodolce di quanto si è pianto tanto vado a dormiere. sono le due e mezza, domani alle otto e mezza ho lezione. Sempre se decido di andarci, che ora come ora non ho voglia nemmeno di alzare mai più le tapparelle.
Buonanotte.
Tell me your own politik.
giovedì 25 novembre 2010 by Solodallamente
Questa sera ho davvero pianto tanto.
E' strano come tante maschere, tanti teatrini e sipari calino all'improvviso, per motivi così banali che spesso ho il terrore niente sia così stabile nella mia vita, nemmeno ciò che ho costruito attorno a me, "those walls i built", per intenderci. Non ci vuole niente a triarli giù.
E' solo un video. Uno sneakpeak della prossima settimana di Glee. La prima volta l'ho visto tranquillo, mentre facevo altro. Poi l'ho riguardato. E c'era tutto. C'erano Blaine e Kurt. E c'era Finn, felice per Kurt. C'erano Mike e Tina, Artie e Brittany che sorridevano. E poi c'era Rachel, che rimproverava Kurt dal pubblico mimandogli di sorridere "smile!". Non mancava niente. Se ora ci ripenso, mi viene nuovamente da piangere. E' così strano, cambierei la mia vita per vivere quel minuto e trenta del video. E poi la canzone. Non l'ho mai disperzzata, ma non mi aveva mai colpito. Ma come sempre in Glee la recitazione, fa di tutto per non essere casuale e segue le lyrics in maniere spesso strane. O magari sono tutte cose che mi flasho io in testa.
E cos'è che non va? Cos'è che mi ha fatto piangere così tanto? Essere me stesso. Non lo sono. Ci ho pensato e sopratutto ora, posso dire che ho sempre da essere qualcun altro, per le persone che mi circondano. Perchè? Me lo domando. Preferirei mille anni di solitudine al dover fingere qualcos'altro domattina. Preferirei avere il buio ed il silenzio tutta la vita. Non dovrei sapere che con lei non posso essere tenero perché lo rifiuta, quell'altro ha bisogno sempre di capire che sono figo per potermi parlare, con lui devo stare attento perché potrebbe fraintendere, altri finirebbero per capire altro e non mi va. Devo sempre, sempre, sempre essere qualcun altro. Ma io voglio essere me stesso. Voglio che ci sia quel dannato essere in questo mondo, che sappia capirmi. Sarò patetico, probabile.
Ma l'unica cosa che aspetto è trovare qualcuno con cui non dover assumere atteggiamenti finti, modificarmi, essere altro da me. Non è una dichiarazione di estremismo. Credo che quando incontro quella persona, ti rendi conto che essere te stesso con lei è tutto ciò che alla fine davvero vuoi. Non c'è niente che ti ferma, capisci che ti potrà capire, che ti vorrà così, che sarà così con te.
Poi mi sono fatto una doccia. Piangevo anche sotto la doccia ma ho smesso, mentre mi asciugavo. Ed è arrivato poi il momento di vedere la nuova puntata di Glee. Non lo so, forse ero già provato, ma ho pianto così tanto. Davvero, ho avuto proprio una crisi forte che non smetteva. E faceva male, ma era quel male piacevole. Come se la ferita si rimarginasse in segutio a quel dolore. Un'illusione sicuramente, ma che mi ha fatto vomitare tante lacrime almeno. Non ho dovuto fingere sorrisi, atteggiamenti, gusti o chi sa che altro. Ero lì, a piangere mentre vedevo Glee. E pensavo che la mia vita non è stata mai bella quanto un episodio di Glee. E sebbene ci siano tante parti che mi hanno fatto ridere, questa puntata è stata proprio all'insegna della commozione.
Due punti sono stati stupendi.
Il primo è la dichiarazione di Sam a Quinn.
"Ti voglio sposare... un giorno. Fino a quel giorno, prendi quest'anello di compromesso".
"Cos'hai, sei anni?"
"Se accetti, quest'anello sarà il simbolo della mia promessa di esserti sincero, di non farti mai pressione per avere qualcosa di più dei baci, di dirti quando hai cibo tra i denti o muco negli occhi, di venire a casa tua quando hai bisogno di spostare qualcosa di molto pesante. Ti prometto ti renderò orgogliosa quando puenrai il dito e dirai - Quello è il mio ragazzo -. [...]"
Poi c'è stato il matrimonio tra Burt e Carol.
Lì ho davvero sentito un male cane dentro. Anche a ricopiare il dialogo non avrebbe senso.
Ma ho pianto davvero troppo, troppo, troppo. Avevo così tanta voglia di essere là. Di essere a Lima, di vivere quel momento. Ed è rispuntato il concetto dell'essere se stessi sapete? Già. Finn ha cantato per Kurt "Just the way you're".
E ora, mentre sento il gusto agrodolce di quanto si è pianto tanto vado a dormiere. sono le due e mezza, domani alle otto e mezza ho lezione. Sempre se decido di andarci, che ora come ora non ho voglia nemmeno di alzare mai più le tapparelle.
Buonanotte.
8 commenti:
- utente anonimo ha detto...
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giovedì, 25 novembre, 2010
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Ma possibile che piangi sempreee? E piangi e piangi e piangi.
- utente anonimo ha detto...
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venerdì, 26 novembre, 2010
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E allora si te stesso. Meglio soli che male accompagnati si dice, che frase banale si. Ma a volte verissima. E poi non è vero che se sei te stesso potresti allontanare delle persone. Io sono me stesso solo con pochissime persone, le più care. Con le altre mi nascondo e a che serve? A nulla, ad essere soli... Allora si te stesso. Personalmente sarei mille volte più interessato a conoscere il vero Aldo piuttosto che l'Aldo di tutti.
Però non farla diventare una scusa. Se vuoi essere te stesso puoi farlo. Non con tutti forse, sarebbe anche inutile. Ma alcune persone meritano di conoscerti realmente, e tu meriti di farti apprezzare realmente.
"Voglio che ci sia quel dannato essere in questo mondo, che sappia capirmi. " Quell'essere c'è, puoi starne certo. Non so se e quando lo incontrerai, se gli permetterai davvero di farti conoscere, di farti capire.
Non ti circondare di tante persone se non sei pronto ad aprirti. Piuttosto cerca di aprirti con poche persone, quelle che ti ispirano più fiducia. Fatti capire, e prova a fare altrettanto. E se non ti capiranno, beh non avrai rimpianti.
Io sicuramente sono l'ultimo che può consigliarti queste cose, sono bravo a consigliare, ma non ad agire.
Si te stesso Aldo, sempre. Secondo me il vero te è anche più speciale.
F. - utente anonimo ha detto...
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venerdì, 26 novembre, 2010
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sono certa che qualcuno con cui non usare maschere esiste, in fondo c'è qualcuno per ognuno di noi..
forse quella persona l'hai incontrata per caso in metro, per sbaglio in un bar o da qualche altra parte.. ma non hai saputo vedere fino in fondo cosa aveva da darti!!!
io credo che tu sia te stesso, ma secondo me, per quello che ho letto, sei fatto "male"..
intendiamoci, è il mio parere ma è quello che penso..
ti auguro di trovare quello che desideri!!! - utente anonimo ha detto...
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sabato, 27 novembre, 2010
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Non so quale Aldo ho incontrato, non so se era una maschera, non so se ho avuto l'opportunità di intravedere almeno un'unghia di quello che sei realmente, ... so solo che quello che ho conosciuto non era poi così male.
Hai un cuore colmo d'amore, e se gli altri non riescono a vederlo è perchè non sono in grado di guardare.
sì te stesso, mostrati per quello che sei!
...sono certo che sarai sicuramente meglio di tutte le maschere che ti costringi ad indossare!!
Fra' - DnaSconosciuto ha detto...
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sabato, 27 novembre, 2010
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Anzitutto, scusa dell'intrusione. Ho trovato il tuo blog sulla tua pagina FB quando hai cliccato su "Mi piace" su un post che ho scritto sulla bacheca di Marco. Spero che il mio messaggio qui sia gradito.
Io credo che, oltre alla "maschera" che (troppo) siamo costretti ad indossare (e che, spesso, finisce col diventare la nostra vera faccia), ci sia dell'altro. A volte una canzone, anche con poche note, riecheggia sensazioni che nemmeno ricordiamo di aver provato, riapre ferite che credevamo (o c'eravamo illusi di credere) chiuse, fa riaffiorare malesseri che credevamo superati. La prova? La lacrima che bagna il viso che è come il sangue che bagna il cuore. E quell' "altro" di cui parlo è, forse, la paura (o, meglio, la constatazione) di come certi legami, certi (presunti) affetti, al giorno d'oggi, svaniscano in maniera così veloce e banale da far riflettere. Riflettere su quale sia l' "utilità" di provarne, di costruirne, di coltivarne, di crederci. Ma è questa la prova che la vita ci sottopone: il continuo rischio per ottenere qualcosa, senza garanzia di successo. E, alla fine, capita che, come nel mio caso, ci si trinceri dietro un esilio che, in modo preoccupante, finisci col trovare non troppo malaccio, specie se paragonato a quello che proveresti nel momento "clou" della scottatura.
Scusa anche per il papiello, ma il post era parecchio "invitante".
Giancarlo - haukea ha detto...
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martedì, 30 novembre, 2010
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non è che ti serva a molto piangere, polla.
a volte sentirsi dire 'sii te stesso' può risultare banale ed inappropriato, ma a volte è l'unica cosa giusta da dire.
e poi penso tu sia molto meglio da aldo vero, qualsiasi sia.
basta che il vero non mi spoileri glee O:
;) - utente anonimo ha detto...
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sabato, 11 dicembre, 2010
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Leggo nella pagina accanto che hai 20 anni, 21 forse. Dovresti crescere un po'. Capire che l'unico che vuole indossare la maschera (perché non sono sempre gli altri ad obbligarci) sei tu.
Immagino che nessuno ti abbia mai chiesto di ridere quando, invece, volevi piagere. Sei stato tu.
Nessuno, penso, ti abbia mai chiesto di dirgli "Ti voglio bene" quando invece non provavi tale sentimento.
L'unico ad aver fatto e detto queste cose sei stato tu. Ricordati che siamo noi i diretti resposabili delle nostre azioni. Noi risponderemo di quello che avremo fatto: non gli altri. E non potremo dire: "Ah ma lui, se mi fossi comportato così, mi avrebbe risposto certamente questo..."
Non puoi pretendere di essere nella testa e nel cuore degli altri, ricordatelo ( e questo è anche un consiglio ad una maggiore umiltà ).
La chiudo qui. - utente anonimo ha detto...
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giovedì, 16 dicembre, 2010
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"Leggo nella pagina accanto che hai 20 anni, 21 forse. Dovresti crescere un po'. Capire che l'unico che vuole indossare la maschera (perché non sono sempre gli altri ad obbligarci) sei tu.
Immagino che nessuno ti abbia mai chiesto di ridere quando, invece, volevi piagere. Sei stato tu.
Nessuno, penso, ti abbia mai chiesto di dirgli "Ti voglio bene" quando invece non provavi tale sentimento.
L'unico ad aver fatto e detto queste cose sei stato tu. Ricordati che siamo noi i diretti resposabili delle nostre azioni. Noi risponderemo di quello che avremo fatto: non gli altri. E non potremo dire: "Ah ma lui, se mi fossi comportato così, mi avrebbe risposto certamente questo..."
Non puoi pretendere di essere nella testa e nel cuore degli altri, ricordatelo ( e questo è anche un consiglio ad una maggiore umiltà ).
La chiudo qui."
Quoto.
8 volte dentro te.:
Ma possibile che piangi sempreee? E piangi e piangi e piangi.
E allora si te stesso. Meglio soli che male accompagnati si dice, che frase banale si. Ma a volte verissima. E poi non è vero che se sei te stesso potresti allontanare delle persone. Io sono me stesso solo con pochissime persone, le più care. Con le altre mi nascondo e a che serve? A nulla, ad essere soli... Allora si te stesso. Personalmente sarei mille volte più interessato a conoscere il vero Aldo piuttosto che l'Aldo di tutti.
Però non farla diventare una scusa. Se vuoi essere te stesso puoi farlo. Non con tutti forse, sarebbe anche inutile. Ma alcune persone meritano di conoscerti realmente, e tu meriti di farti apprezzare realmente.
"Voglio che ci sia quel dannato essere in questo mondo, che sappia capirmi. " Quell'essere c'è, puoi starne certo. Non so se e quando lo incontrerai, se gli permetterai davvero di farti conoscere, di farti capire.
Non ti circondare di tante persone se non sei pronto ad aprirti. Piuttosto cerca di aprirti con poche persone, quelle che ti ispirano più fiducia. Fatti capire, e prova a fare altrettanto. E se non ti capiranno, beh non avrai rimpianti.
Io sicuramente sono l'ultimo che può consigliarti queste cose, sono bravo a consigliare, ma non ad agire.
Si te stesso Aldo, sempre. Secondo me il vero te è anche più speciale.
F.
sono certa che qualcuno con cui non usare maschere esiste, in fondo c'è qualcuno per ognuno di noi..
forse quella persona l'hai incontrata per caso in metro, per sbaglio in un bar o da qualche altra parte.. ma non hai saputo vedere fino in fondo cosa aveva da darti!!!
io credo che tu sia te stesso, ma secondo me, per quello che ho letto, sei fatto "male"..
intendiamoci, è il mio parere ma è quello che penso..
ti auguro di trovare quello che desideri!!!
Non so quale Aldo ho incontrato, non so se era una maschera, non so se ho avuto l'opportunità di intravedere almeno un'unghia di quello che sei realmente, ... so solo che quello che ho conosciuto non era poi così male.
Hai un cuore colmo d'amore, e se gli altri non riescono a vederlo è perchè non sono in grado di guardare.
sì te stesso, mostrati per quello che sei!
...sono certo che sarai sicuramente meglio di tutte le maschere che ti costringi ad indossare!!
Fra'
Anzitutto, scusa dell'intrusione. Ho trovato il tuo blog sulla tua pagina FB quando hai cliccato su "Mi piace" su un post che ho scritto sulla bacheca di Marco. Spero che il mio messaggio qui sia gradito.
Io credo che, oltre alla "maschera" che (troppo) siamo costretti ad indossare (e che, spesso, finisce col diventare la nostra vera faccia), ci sia dell'altro. A volte una canzone, anche con poche note, riecheggia sensazioni che nemmeno ricordiamo di aver provato, riapre ferite che credevamo (o c'eravamo illusi di credere) chiuse, fa riaffiorare malesseri che credevamo superati. La prova? La lacrima che bagna il viso che è come il sangue che bagna il cuore. E quell' "altro" di cui parlo è, forse, la paura (o, meglio, la constatazione) di come certi legami, certi (presunti) affetti, al giorno d'oggi, svaniscano in maniera così veloce e banale da far riflettere. Riflettere su quale sia l' "utilità" di provarne, di costruirne, di coltivarne, di crederci. Ma è questa la prova che la vita ci sottopone: il continuo rischio per ottenere qualcosa, senza garanzia di successo. E, alla fine, capita che, come nel mio caso, ci si trinceri dietro un esilio che, in modo preoccupante, finisci col trovare non troppo malaccio, specie se paragonato a quello che proveresti nel momento "clou" della scottatura.
Scusa anche per il papiello, ma il post era parecchio "invitante".
Giancarlo
non è che ti serva a molto piangere, polla.
a volte sentirsi dire 'sii te stesso' può risultare banale ed inappropriato, ma a volte è l'unica cosa giusta da dire.
e poi penso tu sia molto meglio da aldo vero, qualsiasi sia.
basta che il vero non mi spoileri glee O:
;)
Leggo nella pagina accanto che hai 20 anni, 21 forse. Dovresti crescere un po'. Capire che l'unico che vuole indossare la maschera (perché non sono sempre gli altri ad obbligarci) sei tu.
Immagino che nessuno ti abbia mai chiesto di ridere quando, invece, volevi piagere. Sei stato tu.
Nessuno, penso, ti abbia mai chiesto di dirgli "Ti voglio bene" quando invece non provavi tale sentimento.
L'unico ad aver fatto e detto queste cose sei stato tu. Ricordati che siamo noi i diretti resposabili delle nostre azioni. Noi risponderemo di quello che avremo fatto: non gli altri. E non potremo dire: "Ah ma lui, se mi fossi comportato così, mi avrebbe risposto certamente questo..."
Non puoi pretendere di essere nella testa e nel cuore degli altri, ricordatelo ( e questo è anche un consiglio ad una maggiore umiltà ).
La chiudo qui.
"Leggo nella pagina accanto che hai 20 anni, 21 forse. Dovresti crescere un po'. Capire che l'unico che vuole indossare la maschera (perché non sono sempre gli altri ad obbligarci) sei tu.
Immagino che nessuno ti abbia mai chiesto di ridere quando, invece, volevi piagere. Sei stato tu.
Nessuno, penso, ti abbia mai chiesto di dirgli "Ti voglio bene" quando invece non provavi tale sentimento.
L'unico ad aver fatto e detto queste cose sei stato tu. Ricordati che siamo noi i diretti resposabili delle nostre azioni. Noi risponderemo di quello che avremo fatto: non gli altri. E non potremo dire: "Ah ma lui, se mi fossi comportato così, mi avrebbe risposto certamente questo..."
Non puoi pretendere di essere nella testa e nel cuore degli altri, ricordatelo ( e questo è anche un consiglio ad una maggiore umiltà ).
La chiudo qui."
Quoto.
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