Interessi.
- martedì 8 febbraio 2011
Riscopro il gusto dell'amaro, quando mordo le mie dita.
Sento la carne sciogliere la propria trama, sotto la volontà dei miei denti
che da bianchi si vestono a festa, di rosso ascensione.
La mia gabbia è un muro di coperte viola
le disfo e le rifaccio, ma le sento sempre addosso
che foderano l'abbraccio del materasso con foga nuova.
Nel mio piccolo segreto, non c'è spazio per nessuno
nemmeno per me stesso.
C'è il ricordo, il sogno e la speranza.
Scopano tra di loro, mi ballano su corpo
tracciando solchi divertenti e vermigli.
Seguirò il loro intreccio, una volta finito.
Scoprirò strade per posti che non ho mai visto
mostrando un taglio sul viso, quando
mi mancherà il sorriso.
Come un tonico per l'anima, lo sentirò scivolare.
Mi bagnerà la carne, inzupperà la mia anima.
Le mie endorfine saranno ebbre,
celebreranno il dolore del secolo!
Io le inciterò, masticando ossa di pollo
e sgranocchiando le unghia strappate.
Non ci sarà spazio per il rimpianto.
Nell'autocommiserazione e nella speranza
che il coperchio del sarcofago, venga aperto
lascerò che solo acqua salata rimpiazzi le mie lacrime esauste.
Ma riderò felice.
Quando sarà troppo tardi
e ti vedrò piangere con fiori gialli.
Li annaffierai con le tue lacrime
e con la tua saliva
con il tuo muco e con il tuo sangue li concimerai.
Coltiverai i fiori del male, ricordando qualche mia faccia
ogni tanto.
E io sarò una foto stinta,
su un epitaffio fittizzio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Interessi.
martedì 8 febbraio 2011 by Solodallamente
Riscopro il gusto dell'amaro, quando mordo le mie dita.
Sento la carne sciogliere la propria trama, sotto la volontà dei miei denti
che da bianchi si vestono a festa, di rosso ascensione.
La mia gabbia è un muro di coperte viola
le disfo e le rifaccio, ma le sento sempre addosso
che foderano l'abbraccio del materasso con foga nuova.
Nel mio piccolo segreto, non c'è spazio per nessuno
nemmeno per me stesso.
C'è il ricordo, il sogno e la speranza.
Scopano tra di loro, mi ballano su corpo
tracciando solchi divertenti e vermigli.
Seguirò il loro intreccio, una volta finito.
Scoprirò strade per posti che non ho mai visto
mostrando un taglio sul viso, quando
mi mancherà il sorriso.
Come un tonico per l'anima, lo sentirò scivolare.
Mi bagnerà la carne, inzupperà la mia anima.
Le mie endorfine saranno ebbre,
celebreranno il dolore del secolo!
Io le inciterò, masticando ossa di pollo
e sgranocchiando le unghia strappate.
Non ci sarà spazio per il rimpianto.
Nell'autocommiserazione e nella speranza
che il coperchio del sarcofago, venga aperto
lascerò che solo acqua salata rimpiazzi le mie lacrime esauste.
Ma riderò felice.
Quando sarà troppo tardi
e ti vedrò piangere con fiori gialli.
Li annaffierai con le tue lacrime
e con la tua saliva
con il tuo muco e con il tuo sangue li concimerai.
Coltiverai i fiori del male, ricordando qualche mia faccia
ogni tanto.
E io sarò una foto stinta,
su un epitaffio fittizzio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 volte dentro te.:
Posta un commento