All this and heaven too.


Non voglio continuare a dovermi preoccupare della felicità di tutti. Capisco partecipare, aiutare, prendersi pensieri e preoccupazioni. Ma ho 21 anni, non 40. Non posso sentirmi così male perché non ho fatto nulla per risolvere cose che sinceramente non possono tutte dipendere da me. Sono d'accordo, per la mia posizione e condizione posso e devo fare più dei miei coetani: d'accordo. Ma, per favore, non potete opprimermi così tanto. Io non so quanto potrò andare avanti.

"Se sei più brava di me, fallo tu. Apri la porta e fallo tu"
Mi hai attaccato il telefono in faccia.

Fino ad oggi ho sempre avuto una capacità di sopportazione invidiabile. Ma ultimamente sono sempre con i nervi a fior di pelle. Sarà la tesi, sarà il futuro della tesi, saranno le speranze di lavoro, saranno i problemi di lavoro, saranno tante di quelle cose che manco posso e voglio elencarle che mi assale l'ansia. Sarà quel che sarà, ma mi aspetterei un minimo di aiuto, supporto, fiducia. Tu a volte mi dici che "Una madre deve dire la verità ad un figlio, perché solo i veri amici ti dicono se hai l'insalata fra i denti". Ecco, quelli sono gli AMICI, non i GENITORI e sicuramente non la MAMMA. Non so come fartelo capire. Non vuoi, lo capisco forse. Ma io non so quanto potrò andare avanti così. Tu mi scacci, io mi aggrappo a te. Ma ad un certo punto dovremo decidere il futuro di questo cordone ombelicale che da me va a te, contro ogni logica naturale.

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All this and heaven too.

giovedì 10 maggio 2012


Non voglio continuare a dovermi preoccupare della felicità di tutti. Capisco partecipare, aiutare, prendersi pensieri e preoccupazioni. Ma ho 21 anni, non 40. Non posso sentirmi così male perché non ho fatto nulla per risolvere cose che sinceramente non possono tutte dipendere da me. Sono d'accordo, per la mia posizione e condizione posso e devo fare più dei miei coetani: d'accordo. Ma, per favore, non potete opprimermi così tanto. Io non so quanto potrò andare avanti.

"Se sei più brava di me, fallo tu. Apri la porta e fallo tu"
Mi hai attaccato il telefono in faccia.

Fino ad oggi ho sempre avuto una capacità di sopportazione invidiabile. Ma ultimamente sono sempre con i nervi a fior di pelle. Sarà la tesi, sarà il futuro della tesi, saranno le speranze di lavoro, saranno i problemi di lavoro, saranno tante di quelle cose che manco posso e voglio elencarle che mi assale l'ansia. Sarà quel che sarà, ma mi aspetterei un minimo di aiuto, supporto, fiducia. Tu a volte mi dici che "Una madre deve dire la verità ad un figlio, perché solo i veri amici ti dicono se hai l'insalata fra i denti". Ecco, quelli sono gli AMICI, non i GENITORI e sicuramente non la MAMMA. Non so come fartelo capire. Non vuoi, lo capisco forse. Ma io non so quanto potrò andare avanti così. Tu mi scacci, io mi aggrappo a te. Ma ad un certo punto dovremo decidere il futuro di questo cordone ombelicale che da me va a te, contro ogni logica naturale.

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