Il problema vero è che il peso delle parole te lo puoi portare dentro fino a un certo punto. La merda ti si accumula dentro e per un po' non ti infastidisce. Ma arriva un momento in cui la senti traboccare, la merda che c'è nella tua vita e che hai ingoiato boccone dopo boccone.
Ti domandi il perché, perché infondo a 21 anni quanto karma negativo hai mai potuto accumulare? E allora cos'è? Una prova? In ogni caso la stanchezza è tanta. Come una pigrizia dell'anima, che si lascia lentamente andare. Si sfalda, si spezzetta e lascia che nulla riesca a renderla viva. Come se passivamente le onde della vita ti trascinassero in una risacca eterno, scuotendoti a destra e a sinistra, contro la riva e sul bagnasciuga. Scogli o spuma, vuoi solo che questo limbo salato termini il prima possibile in un modo, o nell'altro.
Infondo il lieto fine è la mia solita voglia di idealizzare, il fatto che prima o poi le cose miglioreranno non mi convince né mi consola sinceramente.
Ricorderò questi mesi come i più brutti della mia vita probabilmente. E sebbene a pensarci mi vengono le lacrime, penso ad un domani migliore. Lontano da queste radici avvelenate che ho. Lontano e privo di sensi di colpa. Se non in un altro Paese, sicuramente non in questa parte d'Italia. Cambiare tutto, strappare il vecchio. Sdradicarmi e trovare il mio posto nel mondo, il mio vero posto. Scoprire la goia del sorridere, il gusto di essere felice. Scendere per fare la spesa, ma decidere di mangiare fuori o di fare una passeggiata. Fare un colpo di telefono e organizzare il cinema. E vorrei tanto non sentirmi le crepe nel cuore quando penso a queste cose. Vorrei poter essere felice nello sperare in tutto ciò. Ma non ci credo, non mi interessa ciò che mi si cerca di dire. La mia vita non andrà così. Mediocrità, fallimento e delusione. Solitudine e frustrazione. Finché l'ultimo filo di vita non si sfibri, lasciandomi finalmente in pace tornare alla terra.
Mi disprezzo profondamente perché non sono chi vorrei essere. Non riesco a essere deciso, a fare quello che mi metto in mente. Le persone forse mi sopravvalutano, credono che io sia speciale. Ma io in me non vedo niente di speciale. Non vedo proprio niente, nemmeno di mediocre.
Ma finirà tutto questo? Troverò il mio posto nel mondo? Ultimamente leggo di gente che va via a Parigi, Londra. Mi domando come deve essere riuscire a lasciarsi alle spalle tutto e partire per qualcosa di nuovo e finalmente che hai deciso tu. Dover pagare il prezzo di sbagli non tuoi, di scelte non tue è una delle cose che più mi atterrisce. Sono qui per scelta di altri, vivo qui per scelta di altri, ho questi problemi per sbagli di altri, la mia vita è quello che è per colpa degli altri. E non mi si dica che non provo a cambiare le cose, perché ci provo costantemente portandomi ai limiti, limiti che non dovrei conoscere a 21 anni. Ebbene chissà come è andare via. Scegliere dove vivere, dove abitare. Il colore dei propri muri, lo stile dei propri mobili. Prendere un gatto e dargli il nome che vuoi.
A pensarci tra circa due settimane è il mio compleanno. E poco dopo ci sarà la mia laurea. E' quello il problema. Queste due cose vicine... come le concilio? Vorrei fare una festa, ma allo stesso tempo non mi va. Sarebbe bello per una volta trovare tutto già fatto. Vorrei che andasse tutto bene per una volta. Vorrei non avere rimpianti per la mia seduta di laurea, vorrei non avere pensieri per festeggiare compleanno e laurea. Ma infondo andrà così. Sono paranoico, è assodato ma come darmi torto? Credo che il 70% delle cose che ho voluto in vita mia sia andato diversamente, non sia stato bello come speravo e mi abbia lasciato deluso infondo al cuore. Mi domando perché non possa mai avere qualcosa di bello bello. Per una cazzo di volta. Ammetto di non saperlo.
Sono una persona credente, nonostante non lo si direbbe. Forse è questo che devo cogliere? Il fatto che tutto vada male è una prova, una testimonianza. Forse è il segnale che sto percorrendo una strada sbagliata? Ma come fare ad interpretare questo? Come trovare un punto di riferimento in questo caos nella mia vita? Caos che in persone come me, maniache del controllo risulta quasi una bestemmia, un affronto vero e proprio?
Ma è il momento che lasci il Covo. Manca troppo poco a quando dovrei consegnare la mia tesi ma manca troppo da terminare.
"La pietra scartata dai costruttori, è divenuta testata d'angolo".
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Ma l'amore è un'altra cosa.
giovedì 5 luglio 2012 by Solodallamente
Il problema vero è che il peso delle parole te lo puoi portare dentro fino a un certo punto. La merda ti si accumula dentro e per un po' non ti infastidisce. Ma arriva un momento in cui la senti traboccare, la merda che c'è nella tua vita e che hai ingoiato boccone dopo boccone.
Ti domandi il perché, perché infondo a 21 anni quanto karma negativo hai mai potuto accumulare? E allora cos'è? Una prova? In ogni caso la stanchezza è tanta. Come una pigrizia dell'anima, che si lascia lentamente andare. Si sfalda, si spezzetta e lascia che nulla riesca a renderla viva. Come se passivamente le onde della vita ti trascinassero in una risacca eterno, scuotendoti a destra e a sinistra, contro la riva e sul bagnasciuga. Scogli o spuma, vuoi solo che questo limbo salato termini il prima possibile in un modo, o nell'altro.
Infondo il lieto fine è la mia solita voglia di idealizzare, il fatto che prima o poi le cose miglioreranno non mi convince né mi consola sinceramente.
Ricorderò questi mesi come i più brutti della mia vita probabilmente. E sebbene a pensarci mi vengono le lacrime, penso ad un domani migliore. Lontano da queste radici avvelenate che ho. Lontano e privo di sensi di colpa. Se non in un altro Paese, sicuramente non in questa parte d'Italia. Cambiare tutto, strappare il vecchio. Sdradicarmi e trovare il mio posto nel mondo, il mio vero posto. Scoprire la goia del sorridere, il gusto di essere felice. Scendere per fare la spesa, ma decidere di mangiare fuori o di fare una passeggiata. Fare un colpo di telefono e organizzare il cinema. E vorrei tanto non sentirmi le crepe nel cuore quando penso a queste cose. Vorrei poter essere felice nello sperare in tutto ciò. Ma non ci credo, non mi interessa ciò che mi si cerca di dire. La mia vita non andrà così. Mediocrità, fallimento e delusione. Solitudine e frustrazione. Finché l'ultimo filo di vita non si sfibri, lasciandomi finalmente in pace tornare alla terra.
Mi disprezzo profondamente perché non sono chi vorrei essere. Non riesco a essere deciso, a fare quello che mi metto in mente. Le persone forse mi sopravvalutano, credono che io sia speciale. Ma io in me non vedo niente di speciale. Non vedo proprio niente, nemmeno di mediocre.
Ma finirà tutto questo? Troverò il mio posto nel mondo? Ultimamente leggo di gente che va via a Parigi, Londra. Mi domando come deve essere riuscire a lasciarsi alle spalle tutto e partire per qualcosa di nuovo e finalmente che hai deciso tu. Dover pagare il prezzo di sbagli non tuoi, di scelte non tue è una delle cose che più mi atterrisce. Sono qui per scelta di altri, vivo qui per scelta di altri, ho questi problemi per sbagli di altri, la mia vita è quello che è per colpa degli altri. E non mi si dica che non provo a cambiare le cose, perché ci provo costantemente portandomi ai limiti, limiti che non dovrei conoscere a 21 anni. Ebbene chissà come è andare via. Scegliere dove vivere, dove abitare. Il colore dei propri muri, lo stile dei propri mobili. Prendere un gatto e dargli il nome che vuoi.
A pensarci tra circa due settimane è il mio compleanno. E poco dopo ci sarà la mia laurea. E' quello il problema. Queste due cose vicine... come le concilio? Vorrei fare una festa, ma allo stesso tempo non mi va. Sarebbe bello per una volta trovare tutto già fatto. Vorrei che andasse tutto bene per una volta. Vorrei non avere rimpianti per la mia seduta di laurea, vorrei non avere pensieri per festeggiare compleanno e laurea. Ma infondo andrà così. Sono paranoico, è assodato ma come darmi torto? Credo che il 70% delle cose che ho voluto in vita mia sia andato diversamente, non sia stato bello come speravo e mi abbia lasciato deluso infondo al cuore. Mi domando perché non possa mai avere qualcosa di bello bello. Per una cazzo di volta. Ammetto di non saperlo.
Sono una persona credente, nonostante non lo si direbbe. Forse è questo che devo cogliere? Il fatto che tutto vada male è una prova, una testimonianza. Forse è il segnale che sto percorrendo una strada sbagliata? Ma come fare ad interpretare questo? Come trovare un punto di riferimento in questo caos nella mia vita? Caos che in persone come me, maniache del controllo risulta quasi una bestemmia, un affronto vero e proprio?
Ma è il momento che lasci il Covo. Manca troppo poco a quando dovrei consegnare la mia tesi ma manca troppo da terminare.
"La pietra scartata dai costruttori, è divenuta testata d'angolo".
Ti domandi il perché, perché infondo a 21 anni quanto karma negativo hai mai potuto accumulare? E allora cos'è? Una prova? In ogni caso la stanchezza è tanta. Come una pigrizia dell'anima, che si lascia lentamente andare. Si sfalda, si spezzetta e lascia che nulla riesca a renderla viva. Come se passivamente le onde della vita ti trascinassero in una risacca eterno, scuotendoti a destra e a sinistra, contro la riva e sul bagnasciuga. Scogli o spuma, vuoi solo che questo limbo salato termini il prima possibile in un modo, o nell'altro.
Infondo il lieto fine è la mia solita voglia di idealizzare, il fatto che prima o poi le cose miglioreranno non mi convince né mi consola sinceramente.
Ricorderò questi mesi come i più brutti della mia vita probabilmente. E sebbene a pensarci mi vengono le lacrime, penso ad un domani migliore. Lontano da queste radici avvelenate che ho. Lontano e privo di sensi di colpa. Se non in un altro Paese, sicuramente non in questa parte d'Italia. Cambiare tutto, strappare il vecchio. Sdradicarmi e trovare il mio posto nel mondo, il mio vero posto. Scoprire la goia del sorridere, il gusto di essere felice. Scendere per fare la spesa, ma decidere di mangiare fuori o di fare una passeggiata. Fare un colpo di telefono e organizzare il cinema. E vorrei tanto non sentirmi le crepe nel cuore quando penso a queste cose. Vorrei poter essere felice nello sperare in tutto ciò. Ma non ci credo, non mi interessa ciò che mi si cerca di dire. La mia vita non andrà così. Mediocrità, fallimento e delusione. Solitudine e frustrazione. Finché l'ultimo filo di vita non si sfibri, lasciandomi finalmente in pace tornare alla terra.
Mi disprezzo profondamente perché non sono chi vorrei essere. Non riesco a essere deciso, a fare quello che mi metto in mente. Le persone forse mi sopravvalutano, credono che io sia speciale. Ma io in me non vedo niente di speciale. Non vedo proprio niente, nemmeno di mediocre.
Ma finirà tutto questo? Troverò il mio posto nel mondo? Ultimamente leggo di gente che va via a Parigi, Londra. Mi domando come deve essere riuscire a lasciarsi alle spalle tutto e partire per qualcosa di nuovo e finalmente che hai deciso tu. Dover pagare il prezzo di sbagli non tuoi, di scelte non tue è una delle cose che più mi atterrisce. Sono qui per scelta di altri, vivo qui per scelta di altri, ho questi problemi per sbagli di altri, la mia vita è quello che è per colpa degli altri. E non mi si dica che non provo a cambiare le cose, perché ci provo costantemente portandomi ai limiti, limiti che non dovrei conoscere a 21 anni. Ebbene chissà come è andare via. Scegliere dove vivere, dove abitare. Il colore dei propri muri, lo stile dei propri mobili. Prendere un gatto e dargli il nome che vuoi.
A pensarci tra circa due settimane è il mio compleanno. E poco dopo ci sarà la mia laurea. E' quello il problema. Queste due cose vicine... come le concilio? Vorrei fare una festa, ma allo stesso tempo non mi va. Sarebbe bello per una volta trovare tutto già fatto. Vorrei che andasse tutto bene per una volta. Vorrei non avere rimpianti per la mia seduta di laurea, vorrei non avere pensieri per festeggiare compleanno e laurea. Ma infondo andrà così. Sono paranoico, è assodato ma come darmi torto? Credo che il 70% delle cose che ho voluto in vita mia sia andato diversamente, non sia stato bello come speravo e mi abbia lasciato deluso infondo al cuore. Mi domando perché non possa mai avere qualcosa di bello bello. Per una cazzo di volta. Ammetto di non saperlo.
Sono una persona credente, nonostante non lo si direbbe. Forse è questo che devo cogliere? Il fatto che tutto vada male è una prova, una testimonianza. Forse è il segnale che sto percorrendo una strada sbagliata? Ma come fare ad interpretare questo? Come trovare un punto di riferimento in questo caos nella mia vita? Caos che in persone come me, maniache del controllo risulta quasi una bestemmia, un affronto vero e proprio?
Ma è il momento che lasci il Covo. Manca troppo poco a quando dovrei consegnare la mia tesi ma manca troppo da terminare.
"La pietra scartata dai costruttori, è divenuta testata d'angolo".
2 commenti:
- Anonimo ha detto...
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lunedì, 09 luglio, 2012
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Minchia stai per laurearti? Pare che ieri girovagavi per il Vomero in cerca degli alphatest! Anyway riprenditi, e fai meno l'emo... (:
- Solodallamente ha detto...
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lunedì, 09 luglio, 2012
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Ma magari farmi capire chi è che parla no?
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2 volte dentro te.:
Minchia stai per laurearti? Pare che ieri girovagavi per il Vomero in cerca degli alphatest! Anyway riprenditi, e fai meno l'emo... (:
Ma magari farmi capire chi è che parla no?
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