Oh, it's such a shame for us to part.


La sera diventa sempre un momento così pesante per me. Tutte le cose che mi dico durante il giorno, tutte le convinzioni di star facendo tante cose, tra il Consolato e l'Università, cadono e muoiono. Ci sono io, il mio Vaio, i miei telefilm e tante lacrime. La solitudine è tornata nella mia vita, prepotente. Senza lasciarmi il tempo di dire addio, senza lasciarmi niente.

E sono qui, anche questa sera, con le mie dita che carezzano i tasti, Spotify che mi aiuta a combattere il rumore di questa stanza nel campus e tante piccole cose che mi ricordano di te. Sai, sto meglio. In un certo senso ho fatto un passo avanti. Non posso dire che non ti pensi, che a volta non mi chieda come stai, che mi manchi il tuo modo di essere o qualche profumo mi ricordi di otto mesi della nostra vita insieme... ma sono qua, vivo. Meno felice, meno sereno, meno ottimista, ma vivo.

Un amico mi ha detto che "It hurts until it dosen't hurt". E' stupido, banale, ma nella sua immediatezza così dannatamente vero. Smetterà di fare male, quando non sarà più doloroso. Traduciamolo così e mandiamo un saluto ai cari Saphir e Whorf.
Rifletto un po' su dove indirizzare la mia vita ora. Il Consolato è meraviglioso, mi sembra quasi di essere preso per culo però. Non da loro, anzi, loro sono tanto carini con me. Semplicemente mi sto per godere tre mesi di prospettive fantastiche sulla mia vita, per poi ripiombare nel nulla e in tante cose che non saranno belle come quelle. Che dire, è come amare qualcuno che sai che ti lascerà molto presto e con cui non potrai mai stare insieme. Bella presa in culo, vero?

A volte penso che l'unica cosa che mi resta è l'ambizione. L'ambizione è una qualità particolare, per alcuni non è nemmeno una qualità in realtà. Si tratta di non essere dimenticati, di lasiare un segno di sé. Ma la cosa migliore dell'ambizione è che non hai bisogno di nessuno. Se sei ambizioso, studierai come un matto, ti imbarcherai in ogni progetto, punterai sempre in alto e non avrai bisogno di nessuno con te. Non che sia peggio, ma non è necessario. Forse è questa la soluzione, no? Eppure ogni volta che mi guardo alle spalle, sento un respiro freddo sulla mia schiena. La pelle mi si accappona, il buio diventa denso e anche l'aria diventa così pesante che i polmoni diventano affilati. Tante lacrime mi fanno compagnia oramai.

Ieri ho visto finalmente la puntata "The Break-Up" di Glee.
Ho pianto tanto, per cambiare. Ma me lo avevano avvisato tutti. Linda sì, anche tu.
Non so che dire in realtà, alcuni dei sentimenti che ho sentito durante la puntata non saprei nemmeno coniugarli, non riuscirei nemmeno a dare forma a quel dolore.



"Nobody said it was easy, oh it's such a shame for us to part /
nobody said it was easy, no one ever said it would be so hard.
I'm going back to the start."


1 volte dentro te.:

Unknown ha detto...

Da ciò che scrivi si intuisce che sei più forte di quello che credi. E talvolta la solitudine di insegna anche a trovare un modo per uscirne.
E' sicuramente vero che "It hurts until it doesn't hurt", ma alcune ferite rimarginano più in fretta se ci metti un cerotto!

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Oh, it's such a shame for us to part.

giovedì 18 ottobre 2012


La sera diventa sempre un momento così pesante per me. Tutte le cose che mi dico durante il giorno, tutte le convinzioni di star facendo tante cose, tra il Consolato e l'Università, cadono e muoiono. Ci sono io, il mio Vaio, i miei telefilm e tante lacrime. La solitudine è tornata nella mia vita, prepotente. Senza lasciarmi il tempo di dire addio, senza lasciarmi niente.

E sono qui, anche questa sera, con le mie dita che carezzano i tasti, Spotify che mi aiuta a combattere il rumore di questa stanza nel campus e tante piccole cose che mi ricordano di te. Sai, sto meglio. In un certo senso ho fatto un passo avanti. Non posso dire che non ti pensi, che a volta non mi chieda come stai, che mi manchi il tuo modo di essere o qualche profumo mi ricordi di otto mesi della nostra vita insieme... ma sono qua, vivo. Meno felice, meno sereno, meno ottimista, ma vivo.

Un amico mi ha detto che "It hurts until it dosen't hurt". E' stupido, banale, ma nella sua immediatezza così dannatamente vero. Smetterà di fare male, quando non sarà più doloroso. Traduciamolo così e mandiamo un saluto ai cari Saphir e Whorf.
Rifletto un po' su dove indirizzare la mia vita ora. Il Consolato è meraviglioso, mi sembra quasi di essere preso per culo però. Non da loro, anzi, loro sono tanto carini con me. Semplicemente mi sto per godere tre mesi di prospettive fantastiche sulla mia vita, per poi ripiombare nel nulla e in tante cose che non saranno belle come quelle. Che dire, è come amare qualcuno che sai che ti lascerà molto presto e con cui non potrai mai stare insieme. Bella presa in culo, vero?

A volte penso che l'unica cosa che mi resta è l'ambizione. L'ambizione è una qualità particolare, per alcuni non è nemmeno una qualità in realtà. Si tratta di non essere dimenticati, di lasiare un segno di sé. Ma la cosa migliore dell'ambizione è che non hai bisogno di nessuno. Se sei ambizioso, studierai come un matto, ti imbarcherai in ogni progetto, punterai sempre in alto e non avrai bisogno di nessuno con te. Non che sia peggio, ma non è necessario. Forse è questa la soluzione, no? Eppure ogni volta che mi guardo alle spalle, sento un respiro freddo sulla mia schiena. La pelle mi si accappona, il buio diventa denso e anche l'aria diventa così pesante che i polmoni diventano affilati. Tante lacrime mi fanno compagnia oramai.

Ieri ho visto finalmente la puntata "The Break-Up" di Glee.
Ho pianto tanto, per cambiare. Ma me lo avevano avvisato tutti. Linda sì, anche tu.
Non so che dire in realtà, alcuni dei sentimenti che ho sentito durante la puntata non saprei nemmeno coniugarli, non riuscirei nemmeno a dare forma a quel dolore.



"Nobody said it was easy, oh it's such a shame for us to part /
nobody said it was easy, no one ever said it would be so hard.
I'm going back to the start."


1 commenti:

Unknown ha detto...

Da ciò che scrivi si intuisce che sei più forte di quello che credi. E talvolta la solitudine di insegna anche a trovare un modo per uscirne.
E' sicuramente vero che "It hurts until it doesn't hurt", ma alcune ferite rimarginano più in fretta se ci metti un cerotto!

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