Lieto Fine, non so chi sei.

Spettacolo stasera. Son andato in scena, con il Laboratorio della Scuola, rappresentando La bisbetica Domata di Shakespeare. Ho interpretato Lucenzio, il pretendente di Bianca, la sorella della Bisbetica Caterina.

Spettacolo andato bene, tutto sommato, tra imprevisti, battute a metà, risate sulla scena, scenografi idioti e caldo assassino.

Lentamente mi accorgevo dell'incredibilità di tutto, stavo impersonando un'altra persona ancora. Due maschere su un solo volto. Lucenzio, Aldo, Io. Alla fine dello spettacolo, strette di mano, complimenti. Mani fredde, sorrisi disegnati, pacche e frasi di circostanza, che ho voluto godermi, assaporandone il gusto agrodolce. Le ho strette quelle mani, assorbendone il freddo, fingendo che fosse caldo, ho risposto ai sorrisi, con i migliori miei e ho risposto educatamente, contento quasi. Ma vedevo le incrinature del vetro, vedevo tutte le crepe del riflesso, quasi che m'aspettavo che mentre tutto avveniva, sarebbe caduto qualche pezzo. Sono restato lì, tuttavia. Son andato a casa, presto come sempre.
Mi sono messo nella vasca.
Ho lavato le mani, il corpo dal sudore di Lucenzio, che sulla mia pelle ancora riluceva.
Ho lavato la faccia, dal suo sorriso, dalla sua felicità, dal trucco che mi rendeva più Lui e meno me.
Ho lavato la faccia, premendo forte, per togliere quei segni. Lentamente la spugna tinta di nero, aveva compiuto il suo compito.
Ho alzato gli occhi allo specchio.
Bruciavano per il bagnoschiuma.
Bruciavano per le lacrime.
Bruciavano perchè in realtà non c'erano.
Lo specchio, mi ha riso contro, quando il mio viso spaurito, ha cercato il suo gemello riflesso.
Ed ero lì, coi capelli scompigliati, con il viso rosso e la vita andata.
Ero lì, morto più che vivo, inspirando aria solo per egosimo.
Di me, poco è rimasto.
La mente mi ha raccontato di quante facce avrei voluto vedere diversamente, di quanti sorrisi avrei voluto ricevere, di come avrei voluto passare la mia serata. Ma come al solito, è una Sciocca Sognatrice, la Mente.
Lei lo sa, non conosco Lieto Fine.

1 volte dentro te.:

utente anonimo ha detto...

Sai, è per questo che la maggior parte degli attori fa la scelta di vivere solo sul palco, nei propri personaggi.
Sybil trovò la morte quando smise di recitare.
In ogni caso, mi ha fatto piacere vederti su quel palco.
Bravo Al.

MKg

Posta un commento

Lieto Fine, non so chi sei.

mercoledì 28 maggio 2008

Spettacolo stasera. Son andato in scena, con il Laboratorio della Scuola, rappresentando La bisbetica Domata di Shakespeare. Ho interpretato Lucenzio, il pretendente di Bianca, la sorella della Bisbetica Caterina.

Spettacolo andato bene, tutto sommato, tra imprevisti, battute a metà, risate sulla scena, scenografi idioti e caldo assassino.

Lentamente mi accorgevo dell'incredibilità di tutto, stavo impersonando un'altra persona ancora. Due maschere su un solo volto. Lucenzio, Aldo, Io. Alla fine dello spettacolo, strette di mano, complimenti. Mani fredde, sorrisi disegnati, pacche e frasi di circostanza, che ho voluto godermi, assaporandone il gusto agrodolce. Le ho strette quelle mani, assorbendone il freddo, fingendo che fosse caldo, ho risposto ai sorrisi, con i migliori miei e ho risposto educatamente, contento quasi. Ma vedevo le incrinature del vetro, vedevo tutte le crepe del riflesso, quasi che m'aspettavo che mentre tutto avveniva, sarebbe caduto qualche pezzo. Sono restato lì, tuttavia. Son andato a casa, presto come sempre.
Mi sono messo nella vasca.
Ho lavato le mani, il corpo dal sudore di Lucenzio, che sulla mia pelle ancora riluceva.
Ho lavato la faccia, dal suo sorriso, dalla sua felicità, dal trucco che mi rendeva più Lui e meno me.
Ho lavato la faccia, premendo forte, per togliere quei segni. Lentamente la spugna tinta di nero, aveva compiuto il suo compito.
Ho alzato gli occhi allo specchio.
Bruciavano per il bagnoschiuma.
Bruciavano per le lacrime.
Bruciavano perchè in realtà non c'erano.
Lo specchio, mi ha riso contro, quando il mio viso spaurito, ha cercato il suo gemello riflesso.
Ed ero lì, coi capelli scompigliati, con il viso rosso e la vita andata.
Ero lì, morto più che vivo, inspirando aria solo per egosimo.
Di me, poco è rimasto.
La mente mi ha raccontato di quante facce avrei voluto vedere diversamente, di quanti sorrisi avrei voluto ricevere, di come avrei voluto passare la mia serata. Ma come al solito, è una Sciocca Sognatrice, la Mente.
Lei lo sa, non conosco Lieto Fine.

1 commenti:

utente anonimo ha detto...

Sai, è per questo che la maggior parte degli attori fa la scelta di vivere solo sul palco, nei propri personaggi.
Sybil trovò la morte quando smise di recitare.
In ogni caso, mi ha fatto piacere vederti su quel palco.
Bravo Al.

MKg

Posta un commento