Baratro/latrato

Essere arrivati a quasi metà luglio, senza enormi incidenti di percorso sembrava decisamente un avvertimento cosmico, quasi un volermi mettere in guardia a ciò che sarebbe stato da lì a poco. E per un momento, ho visto proprio la fine. Sentivo dentro di me, i primi sintomi del trapasso. Vedevo gli occhi miei, staccarsi da me e vedermi da fuori. Ed ero lì, avvizzito. Fare la spola del piacere, con il sangue sul collo e più niente dentro.

Ed ora, pare che le cose si siano sistemate. Infatti pare, non è così. E come posso fare a mantenermi in equilibrio? Oggi ho avuto un attacco di panico, che ho dovuto mascherare per evitare domande e casini. E sentivo tutta la precarietà del mio ogni giorno. Di questa vita che pare remarmi contro; e mi vedo là, in mezzo ad un fiume di liquami neri, che mi va contro, che spingo, tentando di cambiare il corso della corrente. Ma si può? E' veramente possibile? Io non mi sento nemmeno lontanamente all'altezza. Diciamo che per il resto mi sento pronto, ma per questo no. Eppure devo fare tutto, devo provare tutto, devo fare, devo muovermi, non devo restare fermo! Devo sconfiggere la staticità, i momenti di silenzio imabarazzante. Devo sollevare ogni cosa immobile! Tutto solo per non pensare, per sfuggire a ciò che mi insegue.

E ancora una volta, vorrei posare il fardello, sul cuore di qualcuno. Non intendo dire, privarmene, ma almeno, sapere di non essere solo.. in quel senso. Ho capito che ho almeno cinque persone, di cui il pensiero non mi abbandona nei momenti tristi. Eppure, c'è bisogno di qualcosa in più. E oggi, due tonfi in uno in questo senso. Ma vicino a tutto il resto, sembrano tutte sciocchezze.

Vorrei solo avere la mia età. Non trent'anni in più.