I can't take take one more sleepless night.
- mercoledì 25 gennaio 2012
Che poi non ho scritto niente dell'abbandono che ho dovuto fare del vecchio blog di splinder. Beh, splinder ha chiuso i battenti e sono venuto qui, dopo tante valutazioni. Infondo mi ci sto trovando bene, è meno personalizzabile, ma mi piace. Certo, funzionassero i widget che sto cercando di mettere sarei più felice, ma ora come ora ho da preparare due esami che - non so come - si svolgeranno alla stessa ora dello stesso giorno, quindi poi ci pensiamo.
E non ho nemmeno scritto della fine dei sei anni di solitudine. È successo senza che nemmeno lo potessi capire. È successo e basta. Il due gennaio ci siamo incontrati e io ho capito subito, ma lo ho ammesso dopo, che è un po' come se subito avessi capito che eri tu ciò che stavo aspettando. Non voglio dire cazzate, non sono innamoarto di te. Ma è certo che tutti questi hanno visto pochi momento di trasporto come questo di ora. E sabato te l'ho chiesto. Hai riso quando ti ho detto che volevo la domanda, perché queste cose da romanticherie andate mi piacciono tanto. Poi mi hai abbracciato. E alla fine comunque te l'ho dovuto chiedere io, fanculo. E ora siamo due, devo imparare a pensare al plurale.
Ora dovrei studiare, ma sono le 8:57, ho tre minuti prima di sentirmi in colpa. E ripenso a quello che ti ho raccontato ieri sera, di quando ho parlato con la mia amica di te. Le ho raccontato dei tuoi progetti e di come i miei non li vedevo andare tanto lontani. Le ho detto di te che vuoi andare a fare il chirurgo all'estero, o Londra o Stati Uniti (ed in quel caso, San Francisco eh). Io ti seguirei, per fare il copywriter in qualche Agenzia seria e non nel desolante panorama italiano della pubblicità. Conviveremo per tre anni, poi tu mi cheiderai di sposarti in maniera super romantica, inginocchiato e con un anello bello in argento o al massimo oro bianco. Senza diamanti, che non mi entusiasmano molto. Io ti direi di sì, faremo l'amore per festeggiare. Ci sposeremo, forse non avremo tutti i nostri genitori a darci la benedizione, ma ci saranno i nostri amici che verranno dall'Italia per approfittare della cosa. Sì, Linda, anche tu devi venire e non fare la puttana, perché so che stai leggendo. Poi prenderemo una casa a due piani insieme, avremo due figli entrambi maschi: il primo lo adottiamo e il secondo sarà proprio nostro. Avremo due gatti, uno rosso e uno nero a pelo corto. E anche un cane, di quelli enormi. A te piacciono i cani, mi hai già detto che ne vuoi uno, quindi mi pare giusto. Tanto lo porti te fuori. Ah, e ieri notte mi hai detto che vuoi un ermellino. Per me va pure bene, ma se i gatti se lo mangiano sono cazzi tuoi.
Ecco, sono le 9:03. Torno a varianza, devianza e curtosi che non ci ho capito una mazza. Che poi ora che ho l'app di Blogger dovrei essere più capace a scrivere con più velocità nel Covo. Nel nuovo Covo, tra l'altro. Bon, vedremo.
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I can't take take one more sleepless night.
mercoledì 25 gennaio 2012 by Solodallamente
Che poi non ho scritto niente dell'abbandono che ho dovuto fare del vecchio blog di splinder. Beh, splinder ha chiuso i battenti e sono venuto qui, dopo tante valutazioni. Infondo mi ci sto trovando bene, è meno personalizzabile, ma mi piace. Certo, funzionassero i widget che sto cercando di mettere sarei più felice, ma ora come ora ho da preparare due esami che - non so come - si svolgeranno alla stessa ora dello stesso giorno, quindi poi ci pensiamo.
E non ho nemmeno scritto della fine dei sei anni di solitudine. È successo senza che nemmeno lo potessi capire. È successo e basta. Il due gennaio ci siamo incontrati e io ho capito subito, ma lo ho ammesso dopo, che è un po' come se subito avessi capito che eri tu ciò che stavo aspettando. Non voglio dire cazzate, non sono innamoarto di te. Ma è certo che tutti questi hanno visto pochi momento di trasporto come questo di ora. E sabato te l'ho chiesto. Hai riso quando ti ho detto che volevo la domanda, perché queste cose da romanticherie andate mi piacciono tanto. Poi mi hai abbracciato. E alla fine comunque te l'ho dovuto chiedere io, fanculo. E ora siamo due, devo imparare a pensare al plurale.
Ora dovrei studiare, ma sono le 8:57, ho tre minuti prima di sentirmi in colpa. E ripenso a quello che ti ho raccontato ieri sera, di quando ho parlato con la mia amica di te. Le ho raccontato dei tuoi progetti e di come i miei non li vedevo andare tanto lontani. Le ho detto di te che vuoi andare a fare il chirurgo all'estero, o Londra o Stati Uniti (ed in quel caso, San Francisco eh). Io ti seguirei, per fare il copywriter in qualche Agenzia seria e non nel desolante panorama italiano della pubblicità. Conviveremo per tre anni, poi tu mi cheiderai di sposarti in maniera super romantica, inginocchiato e con un anello bello in argento o al massimo oro bianco. Senza diamanti, che non mi entusiasmano molto. Io ti direi di sì, faremo l'amore per festeggiare. Ci sposeremo, forse non avremo tutti i nostri genitori a darci la benedizione, ma ci saranno i nostri amici che verranno dall'Italia per approfittare della cosa. Sì, Linda, anche tu devi venire e non fare la puttana, perché so che stai leggendo. Poi prenderemo una casa a due piani insieme, avremo due figli entrambi maschi: il primo lo adottiamo e il secondo sarà proprio nostro. Avremo due gatti, uno rosso e uno nero a pelo corto. E anche un cane, di quelli enormi. A te piacciono i cani, mi hai già detto che ne vuoi uno, quindi mi pare giusto. Tanto lo porti te fuori. Ah, e ieri notte mi hai detto che vuoi un ermellino. Per me va pure bene, ma se i gatti se lo mangiano sono cazzi tuoi.
Ecco, sono le 9:03. Torno a varianza, devianza e curtosi che non ci ho capito una mazza. Che poi ora che ho l'app di Blogger dovrei essere più capace a scrivere con più velocità nel Covo. Nel nuovo Covo, tra l'altro. Bon, vedremo.
1 commenti:
- Il Riccio ha detto...
-
lunedì, 30 gennaio, 2012
-
Voglio venire a trovarti anche io, sappilo.
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1 volte dentro te.:
Voglio venire a trovarti anche io, sappilo.
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