I can't take take one more sleepless night.


Che poi non ho scritto niente dell'abbandono che ho dovuto fare del vecchio blog di splinder. Beh, splinder ha chiuso i battenti e sono venuto qui, dopo tante valutazioni. Infondo mi ci sto trovando bene, è meno personalizzabile, ma mi piace. Certo, funzionassero i widget che sto cercando di mettere sarei più felice, ma ora come ora ho da preparare due esami che - non so come - si svolgeranno alla stessa ora dello stesso giorno, quindi poi ci pensiamo.

E non ho nemmeno scritto della fine dei sei anni di solitudine. È successo senza che nemmeno lo potessi capire. È successo e basta. Il due gennaio ci siamo incontrati e io ho capito subito, ma lo ho ammesso dopo, che è un po' come se subito avessi capito che eri tu ciò che stavo aspettando. Non voglio dire cazzate, non sono innamoarto di te. Ma è certo che tutti questi hanno visto pochi momento di trasporto come questo di ora. E sabato te l'ho chiesto. Hai riso quando ti ho detto che volevo la domanda, perché queste cose da romanticherie andate mi piacciono tanto. Poi mi hai abbracciato. E alla fine comunque te l'ho dovuto chiedere io, fanculo. E ora siamo due, devo imparare a pensare al plurale.

Ora dovrei studiare, ma sono le 8:57, ho tre minuti prima di sentirmi in colpa. E ripenso a quello che ti ho raccontato ieri sera, di quando ho parlato con la mia amica di te. Le ho raccontato dei tuoi progetti e di come i miei non li vedevo andare tanto lontani. Le ho detto di te che vuoi andare a fare il chirurgo all'estero, o Londra o Stati Uniti (ed in quel caso, San Francisco eh). Io ti seguirei, per fare il copywriter in qualche Agenzia seria e non nel desolante panorama italiano della pubblicità. Conviveremo per tre anni, poi tu mi cheiderai di sposarti in maniera super romantica, inginocchiato e con un anello bello in argento o al massimo oro bianco. Senza diamanti, che non mi entusiasmano molto. Io ti direi di sì, faremo l'amore per festeggiare. Ci sposeremo, forse non avremo tutti i nostri genitori a darci la benedizione, ma ci saranno i nostri amici che verranno dall'Italia per approfittare della cosa. Sì, Linda, anche tu devi venire e non fare la puttana, perché so che stai leggendo. Poi prenderemo una casa a due piani insieme, avremo due figli entrambi maschi: il primo lo adottiamo e il secondo sarà proprio nostro. Avremo due gatti, uno rosso e uno nero a pelo corto. E anche un cane, di quelli enormi. A te piacciono i cani, mi hai già detto che ne vuoi uno, quindi mi pare giusto. Tanto lo porti te fuori. Ah, e ieri notte mi hai detto che vuoi un ermellino. Per me va pure bene, ma se i gatti se lo mangiano sono cazzi tuoi.

Ecco, sono le 9:03. Torno a varianza, devianza e curtosi che non ci ho capito una mazza. Che poi ora che ho l'app di Blogger dovrei essere più capace a scrivere con più velocità nel Covo. Nel nuovo Covo, tra l'altro. Bon, vedremo.

1 volte dentro te.:

Il Riccio ha detto...

Voglio venire a trovarti anche io, sappilo.

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I can't take take one more sleepless night.

mercoledì 25 gennaio 2012


Che poi non ho scritto niente dell'abbandono che ho dovuto fare del vecchio blog di splinder. Beh, splinder ha chiuso i battenti e sono venuto qui, dopo tante valutazioni. Infondo mi ci sto trovando bene, è meno personalizzabile, ma mi piace. Certo, funzionassero i widget che sto cercando di mettere sarei più felice, ma ora come ora ho da preparare due esami che - non so come - si svolgeranno alla stessa ora dello stesso giorno, quindi poi ci pensiamo.

E non ho nemmeno scritto della fine dei sei anni di solitudine. È successo senza che nemmeno lo potessi capire. È successo e basta. Il due gennaio ci siamo incontrati e io ho capito subito, ma lo ho ammesso dopo, che è un po' come se subito avessi capito che eri tu ciò che stavo aspettando. Non voglio dire cazzate, non sono innamoarto di te. Ma è certo che tutti questi hanno visto pochi momento di trasporto come questo di ora. E sabato te l'ho chiesto. Hai riso quando ti ho detto che volevo la domanda, perché queste cose da romanticherie andate mi piacciono tanto. Poi mi hai abbracciato. E alla fine comunque te l'ho dovuto chiedere io, fanculo. E ora siamo due, devo imparare a pensare al plurale.

Ora dovrei studiare, ma sono le 8:57, ho tre minuti prima di sentirmi in colpa. E ripenso a quello che ti ho raccontato ieri sera, di quando ho parlato con la mia amica di te. Le ho raccontato dei tuoi progetti e di come i miei non li vedevo andare tanto lontani. Le ho detto di te che vuoi andare a fare il chirurgo all'estero, o Londra o Stati Uniti (ed in quel caso, San Francisco eh). Io ti seguirei, per fare il copywriter in qualche Agenzia seria e non nel desolante panorama italiano della pubblicità. Conviveremo per tre anni, poi tu mi cheiderai di sposarti in maniera super romantica, inginocchiato e con un anello bello in argento o al massimo oro bianco. Senza diamanti, che non mi entusiasmano molto. Io ti direi di sì, faremo l'amore per festeggiare. Ci sposeremo, forse non avremo tutti i nostri genitori a darci la benedizione, ma ci saranno i nostri amici che verranno dall'Italia per approfittare della cosa. Sì, Linda, anche tu devi venire e non fare la puttana, perché so che stai leggendo. Poi prenderemo una casa a due piani insieme, avremo due figli entrambi maschi: il primo lo adottiamo e il secondo sarà proprio nostro. Avremo due gatti, uno rosso e uno nero a pelo corto. E anche un cane, di quelli enormi. A te piacciono i cani, mi hai già detto che ne vuoi uno, quindi mi pare giusto. Tanto lo porti te fuori. Ah, e ieri notte mi hai detto che vuoi un ermellino. Per me va pure bene, ma se i gatti se lo mangiano sono cazzi tuoi.

Ecco, sono le 9:03. Torno a varianza, devianza e curtosi che non ci ho capito una mazza. Che poi ora che ho l'app di Blogger dovrei essere più capace a scrivere con più velocità nel Covo. Nel nuovo Covo, tra l'altro. Bon, vedremo.

1 commenti:

Il Riccio ha detto...

Voglio venire a trovarti anche io, sappilo.

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