Pockets full of stones.


Stanotte ho avuto ancora le nausee. In realtà era parecchio che non mi venivano nel cuore della notte. O almeno, che fossero così forti da svegliarmie tenermi sveglio per un'oretta. Sono momenti strani quelli, quando sei sveglio e non lo sei.

Si spalanca la mente ai sogni e alla realtà, si mescolano e si confondono. Riflettendoci, tu non sai quanto io possa sentirmi in colpa con te. Il problema vero è che io sono come quei cani che vengono maltrattati per anni. Calci, pugni. Botta dopo botta hanno incassato tutto. All'inizio magari potevano soffrire, poi hanno incominciato a rendere normali comportamenti che normali non sono. Sono quei cani malconci che appena sentono un rumore forte si spaventano, che si preoccupano se per un po' le cose paiono andare bene. Che si guardano sempre attorno prima di sedersi e che si tirano fuori da ogni contatto con altre creature, per evitare altre botte e percosse. Te lo feci già questo discorso.
Ebbene quegli stessi cani quando arriva qualcuno che prova a recuperarli... beh hanno un sacco di problemi. Finiscono sempre per mordere la mano che li accarezza. Tremano per un silenzio prolungato, hanno paura della propria ombra. E attaccano per difendersi. Te lo dissi, quei cani raramente si riescono a riabilitare. L'unica soluzione, spesso è abbatterli o lasciarli nella loro situazione. Finché la solitudine ed il dolore non li consumino e queste bestie sfortunate non decidano di lasciarsi morire vicino a qualche cassonnetto della spazzatura, per evitare pure di dare il fasitdio di dover essere raccattati.

Io quando discutiamo levo occasione, lo dici sempre. E' perché mi sento così in colpa. Forse anche più di quanto dovrei. Ma questo credo tu non riesca mai a saperlo. Perché io mordo sempre la mano che mi accarezza.

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Pockets full of stones.

sabato 5 maggio 2012


Stanotte ho avuto ancora le nausee. In realtà era parecchio che non mi venivano nel cuore della notte. O almeno, che fossero così forti da svegliarmie tenermi sveglio per un'oretta. Sono momenti strani quelli, quando sei sveglio e non lo sei.

Si spalanca la mente ai sogni e alla realtà, si mescolano e si confondono. Riflettendoci, tu non sai quanto io possa sentirmi in colpa con te. Il problema vero è che io sono come quei cani che vengono maltrattati per anni. Calci, pugni. Botta dopo botta hanno incassato tutto. All'inizio magari potevano soffrire, poi hanno incominciato a rendere normali comportamenti che normali non sono. Sono quei cani malconci che appena sentono un rumore forte si spaventano, che si preoccupano se per un po' le cose paiono andare bene. Che si guardano sempre attorno prima di sedersi e che si tirano fuori da ogni contatto con altre creature, per evitare altre botte e percosse. Te lo feci già questo discorso.
Ebbene quegli stessi cani quando arriva qualcuno che prova a recuperarli... beh hanno un sacco di problemi. Finiscono sempre per mordere la mano che li accarezza. Tremano per un silenzio prolungato, hanno paura della propria ombra. E attaccano per difendersi. Te lo dissi, quei cani raramente si riescono a riabilitare. L'unica soluzione, spesso è abbatterli o lasciarli nella loro situazione. Finché la solitudine ed il dolore non li consumino e queste bestie sfortunate non decidano di lasciarsi morire vicino a qualche cassonnetto della spazzatura, per evitare pure di dare il fasitdio di dover essere raccattati.

Io quando discutiamo levo occasione, lo dici sempre. E' perché mi sento così in colpa. Forse anche più di quanto dovrei. Ma questo credo tu non riesca mai a saperlo. Perché io mordo sempre la mano che mi accarezza.

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