Where troubles melt like lemon drops.
- venerdì 11 maggio 2012
Credevo che avessi smesso di piangere davanti a Glee. E invece.
Piangere e piangere. Perché mi sento così insoddisfatto di me stesso e così incapace di dirlo ad alta voce. Sto fallendo in tutto, dalla tesi che non faccio niente per iniziare, dai progetti che credevo di portare avanti. Non so cosa voglio dimostrare, forse so solo a chi. Perché in effetti se non avessi voi vivrei sereno. Mi godrei questi anni che mi sento facendo passare addosso. Mi sto perdendo tutto, lo sento. Forse è la saturazione della capacità di rinunciare a questa felicità che mi distrugge. Che mi sta lasciando veramente a terra. Mentre piangevo mi sono affacciato, ho sentito il profumo di Estate, il vento, il rumore delle macchine. Non so come scriverlo, ma sentivo proprio la vita, il mondo. L'universo che passava in questa sera primaverile e io non potevo nemmeno avvicinarmici. Ci sono tante cose belle in questo mondo e io non me ne voglio davvero concedere una. Perché non si può avere problemi con se stessi quando si decide di guardare un telefilm o quando non si pensa a come si sale una rampa di scala. Non si può dover sempre pensare che una mattina libera debba essere fatta di impegni e che svegliarsi tardi sia una cosa da far venire l'ansia. Perché non ce la faccio più.
Non so più dove finisce la mia ambizione e dove inizia il mio bisogno di provarvi che non avete sbagliato. O forse voglio solo dimostrarvi di non essere come mi dite di essere.
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Where troubles melt like lemon drops.
venerdì 11 maggio 2012 by Solodallamente
Credevo che avessi smesso di piangere davanti a Glee. E invece.
Piangere e piangere. Perché mi sento così insoddisfatto di me stesso e così incapace di dirlo ad alta voce. Sto fallendo in tutto, dalla tesi che non faccio niente per iniziare, dai progetti che credevo di portare avanti. Non so cosa voglio dimostrare, forse so solo a chi. Perché in effetti se non avessi voi vivrei sereno. Mi godrei questi anni che mi sento facendo passare addosso. Mi sto perdendo tutto, lo sento. Forse è la saturazione della capacità di rinunciare a questa felicità che mi distrugge. Che mi sta lasciando veramente a terra. Mentre piangevo mi sono affacciato, ho sentito il profumo di Estate, il vento, il rumore delle macchine. Non so come scriverlo, ma sentivo proprio la vita, il mondo. L'universo che passava in questa sera primaverile e io non potevo nemmeno avvicinarmici. Ci sono tante cose belle in questo mondo e io non me ne voglio davvero concedere una. Perché non si può avere problemi con se stessi quando si decide di guardare un telefilm o quando non si pensa a come si sale una rampa di scala. Non si può dover sempre pensare che una mattina libera debba essere fatta di impegni e che svegliarsi tardi sia una cosa da far venire l'ansia. Perché non ce la faccio più.
Non so più dove finisce la mia ambizione e dove inizia il mio bisogno di provarvi che non avete sbagliato. O forse voglio solo dimostrarvi di non essere come mi dite di essere.
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