It's no right, but it's ok.


Dite quello che volete, ma per me l'anno finisce con l'estate. L'ultimo dell'anno sarà carino, Dicembre sarà l'ultimo mese e la Terra compie un giro attorno al Sole bla bla bla, ma per me l'anno finisce con l'arrivo dell'estate. E' una di quelle convinzioni che ti vengono per colpa della scuola. Finisce l'anno scolastico, te ne vai affanculo e poi ti ritrovi a fine agosto a comprare scarpe nuove per impressionare gli amichetti e per le due settimane che precedono l'inizio della scuola a settembre praticamente fai la vita di un monaco tibetano per dimagrire ed essere in forma smagliante, quando hai fatto un cazzo tutta l'estate.
Poi con l'università le cose cambiano, perché diciamo che l'estate si accorcia e inizia a metà luglio almeno.

Ho anche finito gli esami. Venerdì abbiamo consegnato tutte le carte in segreteria. La tesi prende forma, per quanto sono indietrissimo, per quanto il relatore pare fuggirmi come un recupero crediti Equitalia.  Ma oramai devo farcela.

Lei non c'è. E' partita e questa volta le cose pare vadano bene. Ne sono contento, se lo merita. Ha sofferto tanto e questa felicità che sento al telefono è ciò che si meritava. Ogni tanto mi viene da piangere pensando a lei. Vado in camera sua, metto la testa nell'armadio. Normale amministrazione. Poi penso al suo futuro con noi e non so proprio che pesci prendere. Qua che le potrò mai dare nell'immediato? Forse sarebbe giusto e saggio che rimanesse là... eppure a me manca e la mia vita senza lei fa cagare. Magari è un cordone ombelicale che deve essere reciso. Ma come mi ha detto qualcuno, "Non è una decisione che spetta a te". E forse devo farmi andare bene questa risposta per ora.

Con te va meglio forse. Ci sono momenti in cui non ti riesco a parlare, in cui mi pare di parlare ad un muro che non ha una crepa. E lì parto, perché non ho idea di come fare. Sai che penso a come sarebbe la vita mia se domani non ti avessi più. Non credo di aver mai condiviso così tanto con qualcuno, né che qualcuno abbia mai fatto tanto per me. Questo un po' mi terrorizza, sai? Se domani dovessi andare via, non so se avrei la forza per raccogleire i cocci e nemmeno so quanto tempo in quel caso ci metterei. Tornare a pensare al singolare ora mi pare impossibile.


Il futuro è strano. Da un po' mi è venuta la voglia di pensare alla carriera accademica. Forse è una cosa che ho sempre covato ad essere sinceri... ma non è una carriera facile. Ne parlerò col mio relatore, magari mi indirizza lui. Il copywriter è sempre il mio sogno, ma la paura di non riuscirci è grande ugualmente. Poi ci son queste occasioni che sto cercando di crearmi... chissà. Infondo si tratta di aspettare un altra settimana per la prima risposta.

Settembre è un'incognita comunque, sotto molti punti di vista. Non so come farò per l'università, per il lavoro, con lei che torna, con te. Non so cosa farò con me.

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It's no right, but it's ok.

domenica 17 giugno 2012


Dite quello che volete, ma per me l'anno finisce con l'estate. L'ultimo dell'anno sarà carino, Dicembre sarà l'ultimo mese e la Terra compie un giro attorno al Sole bla bla bla, ma per me l'anno finisce con l'arrivo dell'estate. E' una di quelle convinzioni che ti vengono per colpa della scuola. Finisce l'anno scolastico, te ne vai affanculo e poi ti ritrovi a fine agosto a comprare scarpe nuove per impressionare gli amichetti e per le due settimane che precedono l'inizio della scuola a settembre praticamente fai la vita di un monaco tibetano per dimagrire ed essere in forma smagliante, quando hai fatto un cazzo tutta l'estate.
Poi con l'università le cose cambiano, perché diciamo che l'estate si accorcia e inizia a metà luglio almeno.

Ho anche finito gli esami. Venerdì abbiamo consegnato tutte le carte in segreteria. La tesi prende forma, per quanto sono indietrissimo, per quanto il relatore pare fuggirmi come un recupero crediti Equitalia.  Ma oramai devo farcela.

Lei non c'è. E' partita e questa volta le cose pare vadano bene. Ne sono contento, se lo merita. Ha sofferto tanto e questa felicità che sento al telefono è ciò che si meritava. Ogni tanto mi viene da piangere pensando a lei. Vado in camera sua, metto la testa nell'armadio. Normale amministrazione. Poi penso al suo futuro con noi e non so proprio che pesci prendere. Qua che le potrò mai dare nell'immediato? Forse sarebbe giusto e saggio che rimanesse là... eppure a me manca e la mia vita senza lei fa cagare. Magari è un cordone ombelicale che deve essere reciso. Ma come mi ha detto qualcuno, "Non è una decisione che spetta a te". E forse devo farmi andare bene questa risposta per ora.

Con te va meglio forse. Ci sono momenti in cui non ti riesco a parlare, in cui mi pare di parlare ad un muro che non ha una crepa. E lì parto, perché non ho idea di come fare. Sai che penso a come sarebbe la vita mia se domani non ti avessi più. Non credo di aver mai condiviso così tanto con qualcuno, né che qualcuno abbia mai fatto tanto per me. Questo un po' mi terrorizza, sai? Se domani dovessi andare via, non so se avrei la forza per raccogleire i cocci e nemmeno so quanto tempo in quel caso ci metterei. Tornare a pensare al singolare ora mi pare impossibile.


Il futuro è strano. Da un po' mi è venuta la voglia di pensare alla carriera accademica. Forse è una cosa che ho sempre covato ad essere sinceri... ma non è una carriera facile. Ne parlerò col mio relatore, magari mi indirizza lui. Il copywriter è sempre il mio sogno, ma la paura di non riuscirci è grande ugualmente. Poi ci son queste occasioni che sto cercando di crearmi... chissà. Infondo si tratta di aspettare un altra settimana per la prima risposta.

Settembre è un'incognita comunque, sotto molti punti di vista. Non so come farò per l'università, per il lavoro, con lei che torna, con te. Non so cosa farò con me.

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