Past participle.



E' già tempo di ricostruire Dresda. Con qualche aiuto in meno, qualche sforzo in più. Ottobre sarà un mese strano, pieno spero. Così pieno da allontanarmi dai momenti in cui la testa altro non fa che rimandarti tanti pensieri, ricordi. Una casa piena di pentole, candele... quelle che comprammo insieme all'Ikea perché a te piaceva troppo accenderle dopo cucinato, prima di dormire, mentre studiavi. Io ti prendevo in giro, ma alla fine ne ho una confezione piena e il profumo di agrumi che mi rimanda a te. A te che sbucci le patate perché vuoi cucinare per me, io che ti guardo e mi domando dove eri stato fino a quel momento. E ora sono qui, in una stanza identica, ma non la stessa. Guardo le cose che mi ricordano di te e penso che forse son riuscito a fare i passi avanti che mi sono imposto. Ho stretto i denti e sono qui, solo di nuovo, ma in piedi.
Vorrei non avere voglia di piangere, vorrei sentirmi più forte ma non è così. Sono in piedi, ma tremo. Riprendo a guardarmi attorno, voglio ricostruire Dresda... ma ogni piccola scossa, ogni rifiuto, mi riportano al crollo di macerie e fondamenta.
Mi pento solo di non avere qualcuno al mio fianco e non parlo di te, ma di un amico. Le persone forse ci sono, ma io le sento lontane. Si può scegliere di essere amico di qualcuno? Te lo puoi imporre? Alcune cose sono naturali tanto quanto l'amore. Come non puoi importi di amare qualcuno, tanto non puoi importi di trovare una persona che sia l'amico che chiamerai quando la porta sbatte, le lacrime cadono e le mani si abbattono sulla tua testa.


1 volte dentro te.:

Unknown ha detto...

Sii forte, le cose non sono sempre come credi.

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Past participle.

mercoledì 3 ottobre 2012



E' già tempo di ricostruire Dresda. Con qualche aiuto in meno, qualche sforzo in più. Ottobre sarà un mese strano, pieno spero. Così pieno da allontanarmi dai momenti in cui la testa altro non fa che rimandarti tanti pensieri, ricordi. Una casa piena di pentole, candele... quelle che comprammo insieme all'Ikea perché a te piaceva troppo accenderle dopo cucinato, prima di dormire, mentre studiavi. Io ti prendevo in giro, ma alla fine ne ho una confezione piena e il profumo di agrumi che mi rimanda a te. A te che sbucci le patate perché vuoi cucinare per me, io che ti guardo e mi domando dove eri stato fino a quel momento. E ora sono qui, in una stanza identica, ma non la stessa. Guardo le cose che mi ricordano di te e penso che forse son riuscito a fare i passi avanti che mi sono imposto. Ho stretto i denti e sono qui, solo di nuovo, ma in piedi.
Vorrei non avere voglia di piangere, vorrei sentirmi più forte ma non è così. Sono in piedi, ma tremo. Riprendo a guardarmi attorno, voglio ricostruire Dresda... ma ogni piccola scossa, ogni rifiuto, mi riportano al crollo di macerie e fondamenta.
Mi pento solo di non avere qualcuno al mio fianco e non parlo di te, ma di un amico. Le persone forse ci sono, ma io le sento lontane. Si può scegliere di essere amico di qualcuno? Te lo puoi imporre? Alcune cose sono naturali tanto quanto l'amore. Come non puoi importi di amare qualcuno, tanto non puoi importi di trovare una persona che sia l'amico che chiamerai quando la porta sbatte, le lacrime cadono e le mani si abbattono sulla tua testa.


1 commenti:

Unknown ha detto...

Sii forte, le cose non sono sempre come credi.

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