Maktub.


Orginariamente, questo post doveva intitolarsi "Punti di vista", poi sono passato a "maktub".
Per chi non avesse letto l'Alchimista, di Coelho, ecco un sunto di cosa voglia dire:

"Maktub is an alchemist term (arabic word) which literally means it is written. From mystical point of view, it points to the fact that whatever happens is already known to the One. It signifies that Destiny exists. It points finger to the fact that everything is already known to God."

Alla fine è come se il mondo seguisse tappe necessarie, ma che scegliamo noi alla fine. Tappe già note, ma che noi non conosciamo ed inconsapevolmente percorriamo, seguendo un disegno superiore forse.
Noi esseri umani, abbiamo delle caratteristiche troppo pericolose. Siamo spesso troppo poco oggettivi o, che è peggio, non riusciamo mai a vedere in un avvenimento le cose giuste.
Davanti a quello che ci accade, troppo spesso ci lasciamo trasportare da questa voglia di autocommiserazione di confronto con gli altri  che perdiamo il nesso di cosa stiamo facendo.
Venne fatto un esperimento in un supermecato con due situazioni diverse:
un cliente alla cassa venne premiato con un buono da cento euro, con la scusa che fosse il tot-cliente della giornata. Questi era entusiasta e non tratteneva la contentezza.
La volta dopo ad un altro cliente, venne offerto lo stesso premio, solo però, che a quello precedente era stato offerto un premio dieci volte maggiore: ovviamente il secondo cliente, non gioì e anzi, inizio a rimuginare sulla sua solita sfortuna.
Queso post è senza capo nè coda.
Per esempio ora trovo necessario aggiungere quanto certe volte, senti dentro come una massa di chiodi. Come un fantoccio di ovatta, tutto rivestito di filo spinato, al posto dell'anima e ad ogni movimento, lo senti pungerti. Ma anche è vero che c'è poco spazio per questi tormenti: "indossa il tuo sorriso migliore e va' avanti" ho letto da qualche parte, questa settimana; Montaigne ci dice che il mondo per prevenire queste spiacevoli sensazioni è quello di non permettere a nessuno di entrare veramente nella nostra più profonda intimità, di lasciare questo giardino per noi stessi; molti lo lasciano ad altri, perchè incapaci di goderne e per questo, soffrono grandi dolori, quando questi altri, migrano per altri giardini o ci feriscono, perdendo la fiducia che avevamo riposto in loro, quando abbiamo dato le chaivi del nostro giardino interiore.
Certe volte credo che Montaigne venga veramente surclassato dagli studi liceali e studiato coem un filosofo mediocre. Eppure, quest'uomo è veramente geniale. Ti dice una verità enorme come questa e ti permette di capirla.
Ma la pratica è sempre un discorso apparte.
E quindi, ora indosso il mio sorriso migliore e scendo, che ho storia da seguire.
Buon prosieguo,
e... maktub.

1 volte dentro te.:

Love_Artist ha detto...

Hai mai provato a leggere "le porte della percezione" di Huxley...mi ha insegnato più questo libro in una settimana di quatno abbiano saputo fare i soliti "NOTI" che chiamiamo filosofi...non ti far tratte in inganno dal fatto che parla anche di droga. Esso è un'attenta riflessione ed analisi dei bisgoni dell'anima non dell'inconscio.

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Maktub.

martedì 20 aprile 2010


Orginariamente, questo post doveva intitolarsi "Punti di vista", poi sono passato a "maktub".
Per chi non avesse letto l'Alchimista, di Coelho, ecco un sunto di cosa voglia dire:

"Maktub is an alchemist term (arabic word) which literally means it is written. From mystical point of view, it points to the fact that whatever happens is already known to the One. It signifies that Destiny exists. It points finger to the fact that everything is already known to God."

Alla fine è come se il mondo seguisse tappe necessarie, ma che scegliamo noi alla fine. Tappe già note, ma che noi non conosciamo ed inconsapevolmente percorriamo, seguendo un disegno superiore forse.
Noi esseri umani, abbiamo delle caratteristiche troppo pericolose. Siamo spesso troppo poco oggettivi o, che è peggio, non riusciamo mai a vedere in un avvenimento le cose giuste.
Davanti a quello che ci accade, troppo spesso ci lasciamo trasportare da questa voglia di autocommiserazione di confronto con gli altri  che perdiamo il nesso di cosa stiamo facendo.
Venne fatto un esperimento in un supermecato con due situazioni diverse:
un cliente alla cassa venne premiato con un buono da cento euro, con la scusa che fosse il tot-cliente della giornata. Questi era entusiasta e non tratteneva la contentezza.
La volta dopo ad un altro cliente, venne offerto lo stesso premio, solo però, che a quello precedente era stato offerto un premio dieci volte maggiore: ovviamente il secondo cliente, non gioì e anzi, inizio a rimuginare sulla sua solita sfortuna.
Queso post è senza capo nè coda.
Per esempio ora trovo necessario aggiungere quanto certe volte, senti dentro come una massa di chiodi. Come un fantoccio di ovatta, tutto rivestito di filo spinato, al posto dell'anima e ad ogni movimento, lo senti pungerti. Ma anche è vero che c'è poco spazio per questi tormenti: "indossa il tuo sorriso migliore e va' avanti" ho letto da qualche parte, questa settimana; Montaigne ci dice che il mondo per prevenire queste spiacevoli sensazioni è quello di non permettere a nessuno di entrare veramente nella nostra più profonda intimità, di lasciare questo giardino per noi stessi; molti lo lasciano ad altri, perchè incapaci di goderne e per questo, soffrono grandi dolori, quando questi altri, migrano per altri giardini o ci feriscono, perdendo la fiducia che avevamo riposto in loro, quando abbiamo dato le chaivi del nostro giardino interiore.
Certe volte credo che Montaigne venga veramente surclassato dagli studi liceali e studiato coem un filosofo mediocre. Eppure, quest'uomo è veramente geniale. Ti dice una verità enorme come questa e ti permette di capirla.
Ma la pratica è sempre un discorso apparte.
E quindi, ora indosso il mio sorriso migliore e scendo, che ho storia da seguire.
Buon prosieguo,
e... maktub.

1 commenti:

Love_Artist ha detto...

Hai mai provato a leggere "le porte della percezione" di Huxley...mi ha insegnato più questo libro in una settimana di quatno abbiano saputo fare i soliti "NOTI" che chiamiamo filosofi...non ti far tratte in inganno dal fatto che parla anche di droga. Esso è un'attenta riflessione ed analisi dei bisgoni dell'anima non dell'inconscio.

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