hope you don't see me blush.


Magari è questione di sentirsi parte di qualcosa. Come quando sono con il comitato, con De Magistris. Mi illudo di appartenere a qualcosa che mi dice "ehi, ci sei tu con noi". Magari è effimero ed illusorio, anzi, sicuramente lo è. Però ogni tanto mi ricordo che si può essere felici, anche illudendosi.
Poi apri uno sportello, allacci una cintura e ti ricade addosso tutto. Chi lo sa, se non uccide fortifica dicono.



Poi l'acqua clorata ti dà alla testa e ti prendi una cotta a caso. "hope you don't see me blush, but i can't help want you more" ti risuona, mentre fai quei passi e ti prendi il passaggio fino alle residenze. Surreale, ma ci credi per qualche secondo. E ragioni. Rifletti. Rifletti su come sei, sul fatto che a quanto pare accontentarsi non fa per te, che non è la strategia vincente a quanto pare. Che raramente le cose nel tuo cuore partono piano piano, che di solito prendi e vai, sopratutto quando non è tutto in discesa: sì, sei masochista emotivamente. Credo sia questione di equilibrio tra volere ed essere voluti. Ma non me lo voglio chiedere troppo, potrei anche non crederci in breve.



E poi si tratta di tatto. Si tratta di coerenza e di incoerenz,a si tratta di dire: ehi, tu mi raconti dei tuoi problemi in maniera velata nonostante io legga il tuo blog ma io ti sbandiero la mia simpatica estate felice fottendomente altamente! Poi sono io quello che ferisce le persone. Che bello però, sto parlando da solo su un blog. Al limite dello psicopatico.



"C’è una tristezza e una malinconia che giocano in casa, che la fanno
da padroni…e se me lo chiedi ora, no, non mi aspettavo davvero che ci
fosse così tanta tensione dentro di te, cioè sentivo col mio fiuto
animale un conflitto segreto, ma devo ammettere che quell’aura da
“bambino baciato dal sole” che ti circonda mi ha distratto e non poco.

[...]

La brutale realtà dei fatti che mi hai posto dinanzi è che , per
quanto il tuo guscio sia accogliente , dolce e umido come un caldo
ventre materno, la tristezza che senti, la solitudine, è la
conseguenza più evidente del tuo isolamento. L’altra metà che cerchi
non la troverai nelle idealizzazioni estreme o nelle profondità del
tuo cuore, anche perché avrai capito da solo che perdersi nello
sconfinato lago della propria misteriosa emotività non è un piacere
appagante, ma solo una consolazione da narciso. E ricorda, il mito
insegna :  Narciso cadde in acqua non perché si amava troppo, ma
perché non si amava affatto.

[...]

perché eserciti un fascino potente su di me, che è quello
dell’opposto, ma poi mi spaventa il brusco allontanamento che sento
quando vai via. Non so spiegartelo bene, ma è quella brutta sensazione
della distanza voluta e cercata, quella voglia di affascinare , di
voler tirare dentro ma senza mai farlo davvero. Probabilmente tu
quando ti rendi conto di aver affascinato una persona poi ti allontani
soddisfatto, ma fondamentalmente triste, andando alla ricerca di
chissà quale nuova sensazione nella conquista o nella solitudine.

[...]

non scappare, lasciati prendere. E sai
perché ? Perché davvero, Aldo, dopo aver fatto l’amore le persone
restano a languire l’ una nel corpo dell’altra e ad accarezzarsi il
cuore, non solo negli scritti della fantasia ma proprio nella realtà."




Credo sia tutto. Ora vado a studiare, poi stanotte guarderò la diretta dell'ultima puntata di Glee. Chissà, magari riaggiornerò dopo.







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hope you don't see me blush.

mercoledì 25 maggio 2011


Magari è questione di sentirsi parte di qualcosa. Come quando sono con il comitato, con De Magistris. Mi illudo di appartenere a qualcosa che mi dice "ehi, ci sei tu con noi". Magari è effimero ed illusorio, anzi, sicuramente lo è. Però ogni tanto mi ricordo che si può essere felici, anche illudendosi.
Poi apri uno sportello, allacci una cintura e ti ricade addosso tutto. Chi lo sa, se non uccide fortifica dicono.



Poi l'acqua clorata ti dà alla testa e ti prendi una cotta a caso. "hope you don't see me blush, but i can't help want you more" ti risuona, mentre fai quei passi e ti prendi il passaggio fino alle residenze. Surreale, ma ci credi per qualche secondo. E ragioni. Rifletti. Rifletti su come sei, sul fatto che a quanto pare accontentarsi non fa per te, che non è la strategia vincente a quanto pare. Che raramente le cose nel tuo cuore partono piano piano, che di solito prendi e vai, sopratutto quando non è tutto in discesa: sì, sei masochista emotivamente. Credo sia questione di equilibrio tra volere ed essere voluti. Ma non me lo voglio chiedere troppo, potrei anche non crederci in breve.



E poi si tratta di tatto. Si tratta di coerenza e di incoerenz,a si tratta di dire: ehi, tu mi raconti dei tuoi problemi in maniera velata nonostante io legga il tuo blog ma io ti sbandiero la mia simpatica estate felice fottendomente altamente! Poi sono io quello che ferisce le persone. Che bello però, sto parlando da solo su un blog. Al limite dello psicopatico.



"C’è una tristezza e una malinconia che giocano in casa, che la fanno
da padroni…e se me lo chiedi ora, no, non mi aspettavo davvero che ci
fosse così tanta tensione dentro di te, cioè sentivo col mio fiuto
animale un conflitto segreto, ma devo ammettere che quell’aura da
“bambino baciato dal sole” che ti circonda mi ha distratto e non poco.

[...]

La brutale realtà dei fatti che mi hai posto dinanzi è che , per
quanto il tuo guscio sia accogliente , dolce e umido come un caldo
ventre materno, la tristezza che senti, la solitudine, è la
conseguenza più evidente del tuo isolamento. L’altra metà che cerchi
non la troverai nelle idealizzazioni estreme o nelle profondità del
tuo cuore, anche perché avrai capito da solo che perdersi nello
sconfinato lago della propria misteriosa emotività non è un piacere
appagante, ma solo una consolazione da narciso. E ricorda, il mito
insegna :  Narciso cadde in acqua non perché si amava troppo, ma
perché non si amava affatto.

[...]

perché eserciti un fascino potente su di me, che è quello
dell’opposto, ma poi mi spaventa il brusco allontanamento che sento
quando vai via. Non so spiegartelo bene, ma è quella brutta sensazione
della distanza voluta e cercata, quella voglia di affascinare , di
voler tirare dentro ma senza mai farlo davvero. Probabilmente tu
quando ti rendi conto di aver affascinato una persona poi ti allontani
soddisfatto, ma fondamentalmente triste, andando alla ricerca di
chissà quale nuova sensazione nella conquista o nella solitudine.

[...]

non scappare, lasciati prendere. E sai
perché ? Perché davvero, Aldo, dopo aver fatto l’amore le persone
restano a languire l’ una nel corpo dell’altra e ad accarezzarsi il
cuore, non solo negli scritti della fantasia ma proprio nella realtà."




Credo sia tutto. Ora vado a studiare, poi stanotte guarderò la diretta dell'ultima puntata di Glee. Chissà, magari riaggiornerò dopo.







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