Dresda.

Nella seconda guerra mondiale la città di Dresda, divenuta verso la fine del conflitto un importante centro economico, militare e di trasporto, era stata bombardata già dall'agosto del 1944. Ciò nonostante erano stati creati solo pochi rifugi antiaerei. Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 la città subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera di bombardieri inglesi e americani. Particolarmente danneggiato fu il centro storico della città, con aree completamente rase al suolo. Durante i bombardamenti perirono, secondo le stime più affidabili, fra 18.000 e 25.000 persone. Altri osservatori hanno però ipotizzato un numero di vittime molto maggiore.

Queste parole tratte da Wikipedia non sono il preambolo per un annuncio di un viaggio, ma sono la descrizione di quello che è accaduto sabato scorso. Il bombardamento di Dresda, nella mia vita. La persona che ha reso otto mesi della mia vita splendidi e luminosi, che mi ha insegnato ad amare e a farmi amare, che mi ha fatto conoscere il sapore della felicità per la prima volta nella mia vita, mi ha detto che non mi amava più.

Ed io ho sentito i caccia bombardieri radere al suolo quello che era dentro di me, lasciando solo macerie e una miasma malinconico sulle macerie del mio cuore.  Non c'è rabbia, non c'è vendetta, non potrebbe esserci nei confronti di chi ha fatto sempre di tutto per rendermi felice e che nel lasciarmi soffriva quasi quanto me. Per questa persona c'è solo la promessa che appena riuscirò a passare avanti e a tornare "single" anche con la mente, torneremo ad incontrarci perché non la perderò mai dalla mia vita. Non posso permettermi di perdere una persona così fantastica.

Ora c'è solo la voglia di portare via le macerie da Dresda, di lasciare sì una città piena di cicatrici e memorie distrutte, ma pronta a ricostruire o almeno a riempirsi di vita. Il silenzio di Dresda mi spaventa, l'alito di morte ancora aleggia su di me quando mi fermo troppo a lungo, ma non lascerò che marciscano le fondamenta. Non posso farlo, forse non per i giusti motivi, ma ci accontenteremo del risultato ancora una volta.

 Non capiterai mai qui a leggere, ne sono certo. Ma sappi che ti ho amato tanto e che otto mesi con te, hanno quasi pareggiato ventidue anni di strazio e dolore, umiliazione e solitudine. Grazie, amore mio. Grazie, per un'ultima volta.

2 volte dentro te.:

Elisa ha detto...

Riusciresti a riaccogliere questa persona nella tua vita seppur amandola ancora ? Non sarebbe troppo doloroso, anche con il passare del tempo ?

Solodallamente ha detto...

Il problema, B., è che probabilmente non smetterò mai di amarla. Cambierà la forma, il contenitore di questo sentimento. Ed è uno sforzo, che devo fare, che voglio fare, per il valore che ha questa persona ha per me, per quello che è lei, non per il rapporto che ci univa. Non sarà facile, non sarà immediato. Ma Dresda riprenderà a vivere e anche gli angloamericani potranno soggiornarci.

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Dresda.

venerdì 14 settembre 2012

Nella seconda guerra mondiale la città di Dresda, divenuta verso la fine del conflitto un importante centro economico, militare e di trasporto, era stata bombardata già dall'agosto del 1944. Ciò nonostante erano stati creati solo pochi rifugi antiaerei. Fra il 13 e il 15 febbraio 1945 la città subì tre terribili bombardamenti a tappeto ad opera di bombardieri inglesi e americani. Particolarmente danneggiato fu il centro storico della città, con aree completamente rase al suolo. Durante i bombardamenti perirono, secondo le stime più affidabili, fra 18.000 e 25.000 persone. Altri osservatori hanno però ipotizzato un numero di vittime molto maggiore.

Queste parole tratte da Wikipedia non sono il preambolo per un annuncio di un viaggio, ma sono la descrizione di quello che è accaduto sabato scorso. Il bombardamento di Dresda, nella mia vita. La persona che ha reso otto mesi della mia vita splendidi e luminosi, che mi ha insegnato ad amare e a farmi amare, che mi ha fatto conoscere il sapore della felicità per la prima volta nella mia vita, mi ha detto che non mi amava più.

Ed io ho sentito i caccia bombardieri radere al suolo quello che era dentro di me, lasciando solo macerie e una miasma malinconico sulle macerie del mio cuore.  Non c'è rabbia, non c'è vendetta, non potrebbe esserci nei confronti di chi ha fatto sempre di tutto per rendermi felice e che nel lasciarmi soffriva quasi quanto me. Per questa persona c'è solo la promessa che appena riuscirò a passare avanti e a tornare "single" anche con la mente, torneremo ad incontrarci perché non la perderò mai dalla mia vita. Non posso permettermi di perdere una persona così fantastica.

Ora c'è solo la voglia di portare via le macerie da Dresda, di lasciare sì una città piena di cicatrici e memorie distrutte, ma pronta a ricostruire o almeno a riempirsi di vita. Il silenzio di Dresda mi spaventa, l'alito di morte ancora aleggia su di me quando mi fermo troppo a lungo, ma non lascerò che marciscano le fondamenta. Non posso farlo, forse non per i giusti motivi, ma ci accontenteremo del risultato ancora una volta.

 Non capiterai mai qui a leggere, ne sono certo. Ma sappi che ti ho amato tanto e che otto mesi con te, hanno quasi pareggiato ventidue anni di strazio e dolore, umiliazione e solitudine. Grazie, amore mio. Grazie, per un'ultima volta.

2 commenti:

Elisa ha detto...

Riusciresti a riaccogliere questa persona nella tua vita seppur amandola ancora ? Non sarebbe troppo doloroso, anche con il passare del tempo ?

Solodallamente ha detto...

Il problema, B., è che probabilmente non smetterò mai di amarla. Cambierà la forma, il contenitore di questo sentimento. Ed è uno sforzo, che devo fare, che voglio fare, per il valore che ha questa persona ha per me, per quello che è lei, non per il rapporto che ci univa. Non sarà facile, non sarà immediato. Ma Dresda riprenderà a vivere e anche gli angloamericani potranno soggiornarci.

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